La pandemia ha influito purtroppo in maniera estremamente pesante sulle nostre vite, ovviamente prima di tutto sulla salute: i numeri drammatici legati ai decessi, alle terapie intensive e ai contagi hanno tristemente accompagnato mesi e mesi della quotidianità in tutto il mondo e, una volta migliorata la situazione sanitaria fino a poter tornare a una sorta di normalità, sono emerse altre conseguenze molto serie da affrontare con attenzione e prontezza. Fra tutte, ovviamente, spicca l'emergenza economica e occupazionale, la cui risoluzione è a tutti gli effetti una scommessa che ha già presentato costi altissimi, con un impiego di risorse a sostegno di aziende e cittadini che non ha precedenti nella storia recente. Sebbene ci siano tante speranze sulla riuscita delle strategie messe in atto, il Paese vive con grande trepidazione queste settimane di attesa, sperando che si possano presto cogliere i frutti degli sforzi compiuti. Tuttavia, nelle pieghe delle difficoltà economiche vissute, si insinuano preoccupanti fenomeni legati alla criminalità che hanno inevitabilmente trovato terreno fertile nel contesto causato dalla pandemia: e tra le voci da tenere maggiormente d'occhio c'è senza dubbio l'usura. Secondo dati raccolti nell'ambito di studi condotti in materia, l'usura risulta essere purtroppo un fenomeno in espansione, tanto da esser cresciuta del 50% nel periodo caratterizzato dal Covid-19; circa 300mila aziende sono poi state costrette ad abbassare la saracinesca e purtroppo molte imprese sono state invece sono state acquistate al 25% del loro valore effettivo. Sono tutti dati che fanno riflettere e che mettono in evidenza come, in situazioni di disagio e di forte difficoltà economica, le attività criminali possano trovare le situazioni ideali per prosperare e minare il tessuto aziendale e produttivo. Anche per questo motivo la crescita economica si configura sempre più come un obiettivo da non fallire e un traguardo da raggiungere con determinazione e impegno.