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25/11/2021 - MANOVRA, RIFORME E CRESCITA ECONOMICA: LE STRATEGIE AL VAGLIO

"La fase delle scelte, delle strategie e della progettazione entra sempre più nel vivo - dice l'Amministratore Unico del Caf Italia, la Dottoressa Maria Emilda Sergio - e cresce l'attesa da parte di tutti per sapere in che modo si intenderà impostare il piano per la ripresa economica successiva alla pandemia che ha colpito il mondo intero. Sul banco delle decisioni convergono adesso le proposte, le possibili soluzioni che dovranno essere analizzate con la massima attenzione attraverso confronti e controproposte il cui peso specifico è sicuramente maggiore che negli anni passati: ed è proprio la consapevolezza del particolare momento storico che stiamo vivendo che deve necessariamente guidare l'agire della politica, perché l'avvedutezza delle scelte e l'efficacia delle soluzioni che verranno adottate determineranno la strada davanti alla quale si troverà il Paese nella fase di risalita, fase assolutamente ineludibile e da non sbagliare. Le risorse messe a disposizione sono davvero notevoli, non hanno eguali con quelle degli anni passati - aggiunge la Dottoressa Maria Emilda Sergio - e non ci si può assolutamente permettere il lusso di sprecarle o anche solo di non utilizzarle in maniera consona e adeguata".

Cresce l'attesa per conoscere quali saranno i temi portanti della manovra di fine anno, documento imprescindibile per il Paese e che quest'anno, più che mai, rappresenta un momenti cruciale per il futuro a breve termine: il passaggio di consegne tra il 2021 e il 2022 infatti recherà con sè anche e sopratutto le indicazioni e le linee guida fondamentali per una crescita economica che va considerata necessaria per diverse ragioni: le somme messe a disposizione attraverso interventi straordinari da parte del Governo, unitamente a quelli in arrivo tramite il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e il sostegno di Bruxelles, rappresentano un unicum nella storia recente che non può andare perduto per nessuna ragione; d'altra parte uba mancata ripresa segnerebbe probabilmente un punto di non ritorno altamente rischioso, con un corto circuito economico fortemente dannoso in cui verrebbero a mancare appigli economici in grado di risollevare la situazione, Di fronte a un fallimento delle strategie di crescita al cospetto degli sforzi economici compiuti e con lo spettro di un debito pubblico che sarebbe sempre più complicato fronteggiare, la situazione rischierebbe di sfociare in una crisi irreversibile con possibili effetti drammatici. In realtà l'obiettivo, espresso in maniera neanche troppo velata, è quello di non accontentarsi di tornare ai livelli di crescita precedenti all'avvento del Covid - 19., ma di spingersi presto ben otre, agganciando la ripresa ai livelli di crescita degli altri Paesi dell'area UE, se non di quelli con il sistema economico più in salute quantomeno alla media complessiva.

Va detto però, una volta chiarite le premesse indispensabili e sperando che presto vengano finalmente rese concrete le scelte relative all'individuazione delle aliquote e che soprattutto si provveda a rendere concreta la riduzione delle tasse,che comunque i segnali positivi vengono al momento valutati in maniera molto positiva anche da Bruxelles. Viene infatti evidenziato il buon lavoro svolto, con particolare riferimento alla maniera in cui vengono utilizzati i finanziamenti relativi al fondo europeo di ripresa e resilienza e per gli investimenti pubblici aggiuntivi nazionali, con un plauso di carattere più generale al carattere espansivo della manovra di bilancio italiana; allo stesso tempo, però, l'Europa pone l'accento su un aspetto molto delicato e che non deve assolutamente essere messo nel dimenticatoio, vale a dire l'aumento (defintivo "significativo") della spesa pubblica corrente. Alla luce di questa precisazione diventa fondamentale valutare con estrema attenzione la qualità delle misure oggetto di finanziamento e mettere in atto una politica di bilancio che non trascuri la necessaria prudenza: in altri termini, la spada di Damocle del debito pubblico, ancora molto alto, pende ancora sul Paese, per cui l'oculatezza nelle selte da compiere diventa lo strumento fondamentale che deve guidare la scelta relativa all'impiego delle risorse a disposizione. In sintesi, quindi, non possiamo permetterci sprechi o anche solo superficialità nelle scelte da compiere in merito all'impiego dei fondi, peraltro ingenti, a disposizione, ma occorre puntare alla ripresa e alla crescita con lucidità e determinazione.

"La valutazione positiva che arriva dall'Unione Europea è sicuramente un segnale incoraggiante per il nostro Paese - è il commento della Dottoressa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia - e assume un'importanza ancora maggiore in questa fase molto delicata e particolare, non solo per l'Italia ma per il mondo intero. Ogni singola scelta ha un'importanza molto elevata adesso e si ha la sensazione netta che non si possano commettere errori nelle valutazioni che guideranno le scelte dei prossim mesi. Vero è che la possibilità di contare su risorse davvero notevoli rappresenta una grandissima occasione per interventi significativi su Lavoro, Fisco, Pubblica Amministrazione e su ogni settore nevralgico del Paese; è altrettanto vero che l'occasione che si presenta è di quelle da non perdere, perché difficilmente ne capiterà una così nei prossimi anni e perchè crescere e ripartire economicamente adesso è assolutamente necessario. Le prossime settimane - conclude l'Amministratore Unico del Caf Italia - saranno dunque davvero importanti per capire se le scelte operate e le misure adottate sono le soluzioni migliori".