04/01/2022 - CONTANTE VS PAGAMENTI DIGITALI, SITUAZIONE E PROSPETTIVE
Una delle più grandi rivoluzioni degli ultimi decenni è senza ombra di dubbio l'affermazione delle tecnologie digitali: tale novità ha stravolto le abitudini dei cittadini in tutto il mondo e ha pervaso ogni aspetto della quotidianità, tanto che oggi sarebbe praticamente impossibile immaginare una realtà senza internet, computer, social e moderne tecnologie in genere, e questo non solo nel mondo del lavoro ma in ogni aspetto delle nostre giornate. La corsa alla digitalizzazione e la ricerca di una sempre maggiore efficacia nel funzionamento della banda ultralarga, specialmente in termini di qualità e velocità del segnale, rappresenta una priorità assoluta per il Paese, sia per quel che concerne l'universo del lavoro che la scuola, nonché per le famiglie. E non è da sottovalutare come tale obiettivo permetta anche una facilitazione importante per quel che concerne i rapporti con la Pubblica Amministrazione e con il Fisco, oltre che un contributo tutt'altro che trascurabile alla lotta contro reati gravi come evasone fiscale e riciclaggio: lo strumento della tracciabilità, infatti, rappresenta un'arma molto efficace in tal senso e la tendenza degli ultimi anni è quella di incrementare i pagamenti con carte di credito o bancomat, anche in conseguenza di alcuni interventi normativi di grande portata miranti proprio a limitare l'uso del contante. La possibilità di effettuare pagamenti illimitati con denaro liquido è infatti ormai eliminata e si prevede che ben presto i pagamenti con modalità digitale supereranno quelli con soldi contanti anche in Italia, nonostante il nostro Paese, da questo punto di vista, si sia dimostrato al momento meno avvezzo all'utilizzo di tali modalità. Una prospettiva abbastanza credibile è che la metà dei pagamenti avverrà, entro il 2025, senza l'utilizzo del cash, anche se non mancano previsioni ancor più ardite, secondo cui i pagamenti digitali, entro il periodo indicato, potrebbero raggiungere o addirittura superare la percentuale del 75%. I cambiamenti epocali registrati in tal senso riguardano un po' tutti i Paesi, anche se il tutto avviene a diverse velocità: e tra i Paesi più sviluppati, l'Italia continua a mostrare una maggiore ritrosia al nuovo corso, anche per via di una certa immaturità digitale. Anche per questo motivo, si sta accelerando il processo di digitalizzaione diffusa del Paese.