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14/01/2022 - EDUCAZIONE FISCALE, LAVORI IN CORSO

"Il rapporto fra Stato e cittadini si muove lungo percorsi non sempre agevoli e lineari - afferma la Dottoressa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia - ma in alcuni casi attraverso vie tortuose e impervie lungo le quali è facile perdersi ed essere poi portati a cercare scorciatoie in realtà fallaci. Al di là di immagini retoriche che possano descrivere la realtà dei fatti, è noto come in questo rapporto assuma notevole importanza la volontà di entrambe le parti a collaborare, specialmente per quel che concerne alcuni canali particolari attraverso i quali tale rapporto si fonda e si sviluppa: uno dei più delicati è senza dubbio quello che si sostanzia fra Fisco e contribuenti, area in cui avvengono molte frizioni e che presenta problematiche da affrontare e risolvere. Da una parte infatti occorrerebbe un Fisco meno soffocante e pressante, oltre che più trasparente e semplice; dall'altra una maggiore consapevolezza e un più alto senso di responsabilità. Per questo - sostiene la Dottoressa Maria Emilda Sergio - crediamo fermamente che un ruolo di primo piano debba spettare proprio ai cittadini, sia come collettività che come singoli individui".

Il livello di adesione spontanea del contribuente a quelli che sono gli obblighi fiscali stabiliti per legge rientra in uno dei concetti che più si è affermato negli ultimi anni in materia, ossia quello di "compliance": tale concetto denota un approccio diverso, se vogliamo meno aggressivo e coercitivo, da parte dello Stato e dell'Amministrazione fiscale, a vantaggio di un altro improntato alla collaborazione. Affinché però tale approccio diverso possa funzionare in maniera efficace deve far leva su argomenti convincenti e riconoscibili, come sono per l'appunto l'assistenza fornita ai cittadini e i servizi messi a loro disposizione, il corretto e soddisfacente funzionamento di settori nevralgici come trasporti, istruzione, sanità (per citarne solo alcuni) e la capacità di sensibilizzare in merito al problema rappresentato dal persistere dei fenomeni di evasione ed elusione fiscale per tutta la collettività.

In relazione a ciò, l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico ha messo in atto un'analisi accurata delle attività messe in piedi in giro per il mondo e riconducibili proprio alla maniera in cui comunicazione, assistenza ai contribuenti e didattica, tanto per adulti quanto per i minori, vengono indirizzati ai cittadini: in particolare, si è provveduto ad analizzare qualcosa come 140 iniziative attive in 59 Paesi sparsi nei diversi continenti, a testimonianza di come il tema sia di rilevanza globale. Il filo conduttore è sempre la volontà di accorciare metaforicamente le distanze fra lo Stato e i cittadini concentrando l'attenzione sui benefici che trarrebbe la collettività dal rispetto degli obblighi fiscali da parte di tutti: maggiori servizi, sia in termini di quantità che di qualità, maggiore assistenza e, in genere, una presenza dello Stato più marcata. Per questo il processo di sensibilizzazione è rivolto a tutti e viene di fatto indirizzato a studenti, lavoratori, imprese, anche attraverso attività didattiche promosse e incoraggiate dalle Amministrazioni pubbliche.

"Il concetto di educazione fiscale è, a nostro avviso, di estrema importanza e pare che finalmente stia acquisendo quella centralità necessaria all'interno dei progetti e degli insegnamenti all'interno dei vari Paesi - dice l'Amministratore Unico del Caf Italia, la Dottoressa Maria Emilda Sergio - per poter sensibilizzazione in maniera adeguata in merito alla delicata questione dei doveri in capo ai cittadini. Reputiamo sia molto importante incentivare i progetti che abbiano come scopo proprio quella che può definirsi una vera e propria materia, ossia l'educazione fiscale, così come auspichiamo che si provveda a intensificare la didattica in merito a un tema così centrale per la vita di tutti. Compiere i propri doveri da cittadini è ciò che più avvicina a concetti come partecipazione attiva e responsabilità - aggiunge ancora l'Amministratore Unico del Caf Italia - ed è anche un atto necessario per far sì che possa migliorare la qualità della presenza dello Stato e dei servizi che esso mette a disposizione".