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17/02/2022 - IL LAVORO COME FULCRO DELLA RIPRESA

"La battaglia contro le grandi difficoltà economiche e sociali legate all'impatto che la pandemia ha avuto nel mondo, oltre naturalmente a quelle di carattere sanitario, continua senza sosta ovunque - dice la Dottoressa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia - e non sarà di certo semplice e breve. Fortunatamente esistono tanti segnali incoraggianti, così come si può prendere atto con ottimismo di un grande fermento nel tentativo di portare avanti i progetti ambiziosi avviati. È vero che stavolta davvero non si può fallire l'obiettivo della crescita economica, anche in virtù delle grandi risorse messe a disposizione - aggiunge la Dottoressa Maria Emilda Sergio - e che devono necessariamente trovare un impiego concreto e fruttuoso. E chiaramente in un tale contesto un ruolo di primissimo piano spetta al mondo del lavoro e a tutte le iniziative legate ad esso, a ogni livello e in ogni singola zona del Paese, soprattutto laddove  l'obiettivo sia quello di incentivarlo a favore di settori, categorie e regioni maggiormente in difficoltà".

Il ruolo strategico del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, come è ormai noto a tutti, è assolutamente cruciale per quel che riguarda il progetto di crescita del Paese dopo il duro periodo caratterizzato dal Covid-19, con migliaia e migliaia di lavoratori in apnea e moltissime aziende alle prese con difficoltà insormontabili e quindi costrette a chiudere; anche per quelle aziende capaci di resistere alla tempesta c'è però la necessità di fare i conti con l'immediato futuro, a partire dalla riorganizzazione e dalla reale possibilità di affrontare debiti, calo del personale e di riposizionarsi sul mercato. Per molte realtà il sostegno esterno è imprescindibile ma può rivelarsi anche insufficiente: tuttavia, senza tali aiuti, il quadro sarebbe ben più drammatico. Provare a ripartire è quindi d'obbligo per l'jntero sistema economico e produttivo nazionale e arrivano in tal senso dati molto interessanti: basti pensare infatti che si stima che l'impatto del PNRR si traduce in un aumento del 3,2% di occupati da qui al 2026 rispetto a quello che sarebbe accaduto in assenza del Piano stesso. Si calcola infatti che potrebbero esserci circa 730mila occupati in più, con una crescita rilevante del numero di lavoratrici e dell'occupazione giovanile.

Le prospettive per il Paese dunque potrebbero essere molto interessanti e non è azzardato guardare con ottimismo ai prossimi mesi: tuttavia, affinchè le previsioni positive si possano tramutare realmente in risultati concreti, al netto di eventi imprevedibili, occorre un grande lavoro congiunto fra le diverse istanze coinvolte: sicuramente un ruolo di primissimo piano sarà giocato dal mondo imprenditoriale e dal sistema delle imprese italiane, ma risulterà fondamentale anche l'apporto delle istituzioni e quello di chi dovrà provvedere alla formazione dei lavoratori. L'Italia può quindi davvero cambiare marcia, anche e soprattutto grazie all'impatto del PNRR sulla realtà economica del Paese, relativamente ad aspetti come efficienza, sostenibilità, innovazione e benessere, con importantissime ricadute anche in ambito sociale e culturale, anche perchè diverranno finalmente centrali voci come la rivoluzione green e la trasformazione digitale, mai realmente e compiutamente realizzatesi in passato. 

"Che il mondo del lavoro debba rappresentare sotto molti aspetti il terreno privilegiato per la crescita a 360 gradi del Paese è fuor di dubbio - è quanto afferma l'Amministratore Unico del Caf Italia, la Dottoressa Maria Emilda Sergio - così come sarà proprio l'universo occupazionale a fungere da cartina tornasole per i grandi cambiamenti annunciati e che dovranno concretizzarsi già a partire dai prossimi mesi, anzi dalle prossime settimane, Naturalmente la posta in gioco è davvero molto alta e non saranno più ammissibili errori, omissioni e mancanze del passato. Troppe occasioni sono state gettate al vento con imperdonabile leggerezza, ma adesso il Piano di ripresa presenta un doppio volto che è bene tenere sempre a mente: da una parte è un'occasione straordinaria, mai vista prima, irripetibile; dall'altra però il fatto che sia irripetibile va sempre ricordato - conclude l'Amministratore Unico del Caf Italia - anche perchè ciò implica al contempo che sprecare pure questa grande opportunità potrebbe avere davvero conseguenze devastanti per la tenuta economica del Paese".