28/02/2022 - FISCO, BRUXELLES AGGIORNA LA LISTA DEI PAESI SOTTO CONTROLLO
La necessità di arrivare a un livello di trasparenza e chiarezza massimo in ambito fiscale è sempre più irrinunciabile per ogni singolo Paese nel rapporto con i propri contribuenti, ma lo è allo stesso modo anche per quel che concerne i rapporti fra i diversi Stati nonché per gli organismi sovranazionali. A tal proposito è di straordinaria importanza l'attività costante di monitoraggio svolta anche a livello europeo nel tastare il polso alle relazioni che intercorrono fra Bruxelles e i vari Paesi nei diversi continenti: lo strumento più noto nel classificare il livello di affidabilità fiscale dei diversi Paesi è rappresentato dalle liste in cui vengono inseriti, per l'appunto, quegli Stati il cui comportamento non appare proprio limpido relativamente al rispetto deglis tandard stabiliti. La lista nera è sicuramente quella più rinomata e ad oggi include una serie di Paesi abbastanza lontani dai confini europei, poichè comprende Samoa Americane, Figi, Guam, Palau, Panama, Samoa, Trinidad e Tobago, Isole Vergini Americane e Vanuatu; accanto a queste nazioni però, costantemente monitorate nelle loro politiche fiscali, ce ne sono altre la cui situazione è considerata diversa dall'Unione Europea, ma su cui comunque è puntata la lente di ingrandimento di Bruxelles, soprattutto per il fatto di aver preso determinati impegni con l'Unione Europea o l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico in merito alla volontà di dare vita alla riforma di regimi fiscali potenzialmente in contrasto con le regole sottoscritte a livello internazionale. Tali Paesi rientrano in quella che viene definita la lista grigia e che, dopo l'inserimento di Israele e Russia, consta di 25 elementi: il prossimo aggiornamento è previsto per il mese di ottobre dell'anno in corso.