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03/03/2022 - SOMMERSO, ECCO IL TAVOLO DI LAVORO

"La ripresa economica del Paese è la priorità assoluta dell'anno in corso - afferma la Dottoressa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia - insieme ovviamente alla stabilità a livello sanitario e, in generale, per quel che riguarda la sicurezza dei cittadini. A tale proposito occorre un piano di largo respiro per incentivare la crescita del mondo occupazionale, con politiche mirate che sappiano contrastare in maniera efficace fenomeni come la disoccupazione giovanile, la distanza fra Nord e Sud, le difficoltà legate al persistere delle differenze di genere: ma tra le esigenze più impellenti rientra senza alcun dubbio anche quella relativa alla regolarizzazione del complesso universo lavorativo, dove purtroppo resistono ancora in maniera diffusa forme di lavoro irregolare. Una delle sfide più importanti - continua la Dottoressa Maria Emilda Sergio - per il 2022, quindi, sulla scorta di quanto affermato anche da fonti autorevoli come ad esempio il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, è la lotta al cosiddetto lavoro sommerso: siamo certi che anche su questo versante l'impegno delle istituzioni sarà massimo, per il bene della collettività".

Da anni, o meglio ancora da decenni, si pone in evidenza il fatto che il mondo del lavoro soffra di numerosi problemi e che, fra questi, il sorgere e il persistere del lavoro irregolare rappresenti forse il più grave in assoluto. Oltre a favorire il crescere dei reati connessi al Fisco, come ad esempio evasione ed elusione e, di conseguenza, riciclaggio e finanziamento di attività connesse alla criminalità organizzata e al terrorismo, il lavoro nero si nutre di sfruttamento, mancato rispetto della dignità dei lavoratori, violazione delle norme relative alla contrattualistica nel mondo dell'occupazione, nonchè altri aspetti come la fuga dei cervelli e l'emigrazione. La necessità di interventi forti in tal senso, che spazzino via la permissività sul tema che ha indubbiamente favorito il persistere di deterinate situazioni, è dunque finalmente al centro dell'agenda politica, come specificato proprio dagli interventi dei giorni scorsi e come peraltro affermato in maniera esplicita anche attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Come detto, quindi, il PNRR aveva previsto, tra le competenze spettanti al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, l'approvazione di un piano nazionale strutturato per la lotta al lavoro sommerso: e le indicazioni contenute nel principale strumento del compleso processo di ripartenza economica del Paese hanno trovato una prima, fondamentale applicazione concreta attraverso l'istituzione di un tavolo tecnico dedicato proprio a questo tema cruciale. Il tavolo tecnico in questione ha dunque tra i suoi compiti quello di vigilare affinchè si garantisca la corretta e puntuale elaborazione del sopra citato piano nazionale per la lotta al sommerso, attraverso una serie di attività specifiche. Il tavolo tecnico quindi, tra le altre cose, indica quali siano le misure più idonee per un efficace contrasto al lavoro sommerso; delinea un’opportuna strategia d’indirizzo dell’attività ispettiva predisponendo anche piani annuali di ispezione articolati per tipologie di sommerso, settori produttivi e territori; effettua una ricognizione delle analisi e dei dati più recenti riguardanti il fenomeno del lavoro sommerso; individua i criteri per il monitoraggio del raggiungimento dei traguardi e degli obiettivi relativi al Piano secondo la tempistica prevista; studia forme di denuncia da parte dei lavoratori costretti a lavorare in condizioni di lavoro irregolare; favorisce il dialogo e la collaborazione con le parti sociali.

"Il lavoro nero rappresenta da tanto, troppo tempo, una piaga sociale, culturale ed economica per il nostro Paese - sono le parole dell'Amministratore Unico del Caf Italia, la Dottoressa Maria Emilda Sergio - e finalmente sembra giunto il momento di affrontare questo grave problema con forza, decisione e, si spera, in maniera efficace. Da questo punto di vista occorrerà moltissimo impegno e una volontà davvero ferrea, considerando come purtroppo determinati comportamenti siano divenuti quasi di prassi e addirittura interiorizzati come normali da molti lavoratori. Sarà quindi indispensabile intervenire anche con durezza nel pieno rispetto delle leggi per evitare il perpetrarsi di situazioni che danneggiano tutti indistintamente e che rappresenterebbero anche un freno importante alla crescita. Speriamo che le soluzioni adottate in merito si rivelino efficaci - conclude l'Amministratore Unico del Caf Italia - e che la legalità si imponga finalmente in maniera netta, diffusa e duratura".