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15/03/2022 - GESTIONE PNRR, DANNO ERARIALE POSSIBILE ANCHEA CARICO DI PRIVATI

 La grande opportunità rappresentata dalle risorse imponenti messe a disposizione grazie al piano strategico PNRR non può e non deve assolutamente essere sprecata: obiettivo di primissimo piano è costruire la ripresa proprio su queste risorse, per cui neanche un centesimo di tali somme può andare sprecato o impiegato male. Ancor più grave sarebbe il fatto che aziende o privati possano impossessarsi di determinate quote di denaro grazie a richieste legate al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per poi destinarle ad altre attività slegate dal PNRR o per motivi personali di qualsiasi genere: si tratta purtroppo di un rischio concreto che però viene trattato con durezza e decisione dalla legge, vista anche l'enorme importanza dell'argomento in questione. A tale proposito va segnalata la recente sentenza delle sezioni unite della Cassazione, con la quale viene posto in evidenza come i soggetti che si macchieranno di utilizzo deviato dei fondi del PNRR dovranno rispondere di danno erariale: tale situazione riguarderà pienamente anche le persone fisiche oltre che le società. Si tratta in particolre della sentenza n. 1994 datata 24 gennaio 2022, che in un passaggio molto importante recita testualmente "non è necessario che il privato beneficiario di fondi pubblici a destinazione vincolata sia titolare di un rapporto organico con la p.a., essendo invece sufficiente che il medesimo si sia inserito, in via di fatto, nell'iter di realizzazione del programma pubblico, concorrendo con la propria opera alla produzione del danno erariale", affermndo quindi che sussista senza indugio la giurisdizione contabile, anche per via del fatto che tra la Pubblica Amministrazione che eroga la somma e il privato che ne beneficia si va a instaurare un rapporto di servizio e, di conseguenza, sorge una responsabilità del privato per danno erariale nel caso in cui il privato medesimo "disponendo della somma in modo diverso da quello programmato, frustra lo scopo perseguito dall'ente pubblico".