Il 2022 è un anno nel quale vengono poste molte speranze per la ripresa economica un po' in ogni Paese del mondo, dopo due anni estremamente complicati sotto ogni aspetto. Molti governi sono alacremente al lavoro per far sì che le risorse messe a disposizione non vadano disperse e non si fallisca un obiettivo di cruciale importanza, ossia la crescita economica e il riassestarsi su livelli quantomeno accettabili del mercato del lavoro. L'Italia sta cercando di barcamenarsi tra imprevisti e momenti di grande ottimismo, anche se in realtà gli alti e bassi continuano a dominare la scena e a rendere la ripresa un po' meno spedita e costante di quanto prospettato: purtroppo gli eventi tragici tuttora in corso in Ucraina hanno penalizzato anche la ripresa generalizzata nel mondo occidentale e l'aumento dei prezzi e il caro energia sono delle realtà con cui dover fare inevitabilemnte i conti, unitamente a un'inflazione in costante crescita. I primi due mesi dell'anno in corso hanno comunque portato notizie positive per le casse dello Stato, poichè le entrate hanno fatto segnare un notevole balzo in avanti, con un aumento pari a quasi 13 punti percentuali: in termini assoluti, sono arrivati 14 miliadi e mezzo di euro fra entrate tributarie e contributive, così come evidenziato dal Ministero dell'Economia e delle Finanze. In generale, viene sottolineato come la crescita in tale specifico insieme di voci sia legato alla grande crescita rappresentata dalla ripresa economica avvenuta nel 2021, ripresa che ha ovviamente avuto un effetto di trascinamento: tuttavia, tale crescita immaginata come inevitabile anche nel 2022 va ripensata alla luce delle novità. purtroppo soprattutto negative, di questo primo scorcio di anno e occorre più che mai avere la necessaria lucidità e un grande senso di responsabilità nella gestione delle risorse legate al PNRR, strumento sempre più di vitale importanza per la crescita strutturale del Paese.