21/04/2022 - USURA, PROBLEMA ANCORA ATTUALE
"La situazione attuale è sicuramente complicata e la guarigione del settore economico italiano non sarà rapida e indolore - è quanto sostiene la Dottoressa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia - e richiederà la sforzo congiunto e costante dei comparti produttivi e del mondo industriale, oltre ovviamente che delle iniziative politiche adeguate. Le strategie messe in atto per la crescita sono state numerose e molto importanti e hanno richiesto un impiego di risorse economiche ingenti, come mai accaduto prima d'ora: ma allo stesso tempo - aggiunge l'Amministratore Unico del Caf Italia - occorrerà essere in grado di intercettare le inevitabili intromissioni della criminalità e, in generale, di chi in maniera illecita cerca di trarre vantaggio dalla situazione odierna per mettere in atto le contromisure del caso".
Le enormi difficoltà che contraddistinguono ancora adesso la realtà economica e imprenditoriale italiana devono essere affrontate con grande impegno e lucidità, innanzitutto per evitare che le somme stanziate allo scopo di consentire alla nostra economia di rialzare la testa dopo gli ultimi due drammatici anni vadano sprecati o siano anche solo male utilizzati, ma pure per far sì che tante aziende di ogni dimensione non siano costrette a chiudere i battenti. Si tratta di situazioni molto delicate, anche perchè in molti casi gli imprenditori cercano di restare a galla con ogni mezzo, sperando poi in tempi migliori: tuttavia queste situazioni risultano essere particolarmente a rischio, perchè esiste un pericolo sempre in agguato che, per chi versa in condizioni difficili, può apparire come l'unica soluzione possibile, ossia l'usura.
L'allarme in questione vale in maniera particolare, secondo gli ultimi studi degli addetti ai lavori, per chi opera nel terziario: tale dato risulta essere in crescita e anche con percentuali anche preoccupanti, poichè è percepito come tale dal 27% delle aziende, con tale percentuale che arriva al 30% con riferimento alle imprese del Meridione. I livelli di allarme sono molto alti anche per altre tipologie di problemi di estrema gravità, a partire dal racket fino a comprendere abusivismo e furti. Il rischio usura, in concreto, riguarda qualcosa come circa 30mila piccole e medie aziende: tale numero, purtroppo, è considerevolmente più alto se si allarga lo sguardo a quelle miprese che non hanno ottenuto il tanto desiderato credito dagli istituti bancari a cui si sono rivolti. I fenomeni in questione risultano particolarmente marcati nelle regioni del Mezzogiorno ma riguardano in pieno, e in misura preoccupante, tutte le regioni italiane.
"Le attività criminose purtroppo proliferano in situazioni di difficoltà - è il commento dell'Amministratore Unico del Caf Italia, la Dottoressa Maria Emilda Sergio - poichè chi sceglie le vie dell'illecito generalmente non si fa troppi scrupoli nell'agire ai danni di chi è più vulnerabile. La piaga dell'usura è purtroppo particolarmente attiva e ha tratto linfa vitale da quanto accaduto negli ultimi due anni, in quanto la pandemia ha pesantemente condizionato la vita di migliaia e migliaia di aziende. Mettere in atto misure efficaci per contrastare usura, riciclaggio e abusi di ogni sorta è assolutamente fondamentale per porre le basi per un futuro all'insegna della crescita - conclude la Dottoressa Maria Emilda Sergio - e serve perseguire con chiarezza e severità chi continua a danneggiare la collettivtà, specialmente ai danni dei soggetti maggiormente in difficoltà".