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24/06/2022 - SANITA', NECESSARIO SPENDERE BENE LE RISORSE

"La fase post-pandemia continua e potremmo dire che forse proprio adesso entra davvero nel vivo - è quanto sostiene l'Amministratore Unico del Caf Italia, la Dottoressa Maria Emilda Sergio - perché il 2022 è l'anno della verità soprattutto per quel che concerne la necessità di raggiungere gli obiettivi fissati con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Lo scorso anno, infatti, i traguardi sono stati centrati ma per l'anno in corso le sfide prefissate sono molto più numerose e sicuramente più complesse ma non per questo ci si potrà permettere di compiere passi falsi o di sottovalutare determinate richieste. Tra gli impegni più importanti - aggiunge la, Dottoressa Maria Emilda Sergio - rientrano quelli che riguardano la necessità di impiegare in maniera corretta ed efficace le risorse in entrata: sebbene questo possa sembrare quasi un paradosso, l'incapacità di individuare la maniera migliore per impiegare le cifre importanti a disposizione è stato e continua a essere un problema da affrontare con grande attenzione e lucidità".

Il problema del mancato utilizzo di risorse a disposizione anche molto ingenti è uno degli aspetti più controversi del nostro Paese, proprio per il fatto che spesso viene denunciato il problema opposto per motivare l'esistenza di carenze e lacune delle nostre infrastrutture nei settori più disparati, dai trasporti all'istruzione, per non parlare della sanità. Ed è proprio l'edilizia sanitaria l'argomento che sta agitando il Governo in questi giorni, per via del fatto che somme di grande rilievo non trovano ancora un utilizzo idoneo in tale ambito. Gli accordi di programma sottoscritti negli ultimi anni per costruire ospedali e infrastrutture sanitarie, infatti, hanno richiesto l'impiego di circa 13 miliardi di euro, laddove i fondi stanziati per tale scopo si attestino a 23 miliardi di euro; inoltre, risulta che circa la metà delle Regioni italiane, in quanto soggetti beneficiari, si trovino  in difficoltà nell'utilizzare in maniera adeguata le risorse economiche disponibili.

Si tratta di una situazione che ha dell'assurdo e che verrà ulteriormente ingarbugliata da ulteriori risorse in entrata che ammontano a 20,23 miliardi di euro (di cui 15 miliardi solo dal PNRR). Tali somme andranno perdute se non si provvederà, nel giro di 4 anni al massimo, a rendere concreti gli investimenti in materia di salute. Al fine di dare una svolta alla progettazione dei lavori e per avviare un confronto produttivo con le Regioni, si è provveduto a creare un Tavolo tecnico interistituzionale in materia di edilizia sanitaria, riqualificazione ed ammodernamento tecnologico del patrimonio sanitario pubblico coordinato. Affinché si possa giungere presto a risultati soddisfacenti sarà fondamentale individuare e superare la criticità esistenti, avviando dialoghi proficui e intensi con ogni singola Regione.

"La collaborazione fra tutte le forze politiche e amministrative è fondamentale per rilanciare il Paese - afferma l'Amministratore Unico del Caf Italia, la Dottoressa Maria Emilda Sergio - e per superare le problematiche esistenti in numerosi settori. Riguardo la sanità crediamo si tratti di un settore di cruciale importanza da ogni punto di vista ed è vitale non farsi scappare l'occasione di utilizzare al meglio le somme in entrata. Si tutto il territorio nazionale sono necessari interventi di vasta portata e occorre agire in fretta soprattutto in determinati zone geografiche - aggiunge la Dottoressa Maria Emilda Sergio - che risultano ancora oggi fortemente penalizzate prop8a livello infrastrutturale, anche in ambito sanitario".