07/07/2022 - UE, PASSI IN AVANTI PER ALIQUOTA MINIMA
La grave crisi legata al drammatico conflitto in Ucraina colpisce in maniera diretta e immediata anche i Paesi dell'Unione Europea, che tra l'altro stanno cercando di valutare ora dopo ora gli sviluppi di una situazione che si sta protraendo più di quanto si potesse immaginare e che rimane sempre estremamente delicata anche in termini di equilibri geopolitici e diplomatici. Anche dal punto di vista economico permangono difficoltà rilevanti, soprattutto per quel che concerne la questione del gas e dell'energia: si tratta di una situazione che in maniera imprevedibile ha bloccato gli entusiasmi legati al superamento della crisi legata alla pandemia mondiale che, per due anni, ha paralizzato il mondo intero. Le speranze di una ripresa diffusa e generalizzata però non si arrestano e una fonte di entrate di grande importanza è legata anche alla battaglia per la regolarizzazione del sistema fiscale, con particolare riferimento alla lotta per far sì che le grandi multinazionali che operano soprattutto in rete provvedano finalmente al un versamento di tasse e imposte in linea con gli enormi fatturati che vengono realizzati ogni anno. Dopo una serie di progressi molto promettenti, in cui si pensava che l'adozione di un'aliquota minima da imporre ai colossi del web fosse poco più che ua formalità, è arrivata la doccia gelata del "No" da parte di alcuni governi, cosa che di fato ha bloccato l'adozione del provvedimento. Tra i Paesi più fermi su una posizione ostruzionistica c'è l'Ungheria, ma nei mesi scorsi si è lavorato parecchio in seno alla UE per cercare di arginare questo problema e garantire l'adozione della norma relativa all'aliquota minima, anche perchè questo consentirebbe di raggiungere un traguardo importante per quel che riguarda l'equità fiscale e la giustizia sociale, con la possibilità di portare somme annuali extra-gettito ai Paesi dell'Unione Europea superiori a 70 miliardi di euro: a tal proposito, si va verso la possibilità di confemrare il secondo pilastro della riforma OCSE e adottare il regime dell'aliquota minima al 15% senza necessità di avere l'unanimità a Bruxelles.