23/08/2022 - ACCERTAMENTI BANCARI SU TUTTI I CONTRIBUENTI
La sempre complicata battaglia contro evasione ed elusione fiscale e, in generale, contro ogni sorta di atto contro la legalità che danneggia le casse dello Stato, continua e allarga sempre più il proprio raggio d'azione. Al fine di ottenere una sempre maggiore efficacia in tale lotta è di fondamentale importanza avere a disposizione strumenti di controllo e verifica adeguati e in tal senso è indubbiamente molto utile la raccolta di informazioni anche sui conti correnti dei cittadini. A tal proposito un recente intervento della Corte di Cassazione traccia una linea di azione senza dubbio di grande rilievo: ci riferiamo in particolare all'ordinanza depositata il 7 giugno scorso, la n. 18245/2022, mediante la quale i giudici hanno evidenziato come la presunzione legale relativa della disponibilità di maggior reddito, desumibile dalle risultanze dei conti bancari ex art. 32 comma 1 n. 2 del dpr 600/73, non è destinata ai soli titolari di reddito di impresa o di reddito di lavoro autonomo, ma si estende alla generalità dei contribuenti, come si può evincere dalla lettura del combinato disposto dell'art. 32 e 38 del dpr 600/73, (accertamento del reddito complessivo delle persone fisiche). Di conseguenza, tutte i versamenti bancari recano un'efficacia presuntiva di maggiore disponibilità reddituale, e questo vale pure verso i dipendenti, i privati e i pensionati, salvo idonea giustificazione. In altri termini, quindi, l'Agenzia delle Entrate è sempre legittimata a richiedere ad ogni singolo contribuente, inclusi pensionati, dipendenti pubblici e cittadini privati, la provenienza dei soldi versati sui propri conti, perché tale forma di controllo rientra a pieno titolo nella più vasta azione di accertamento delle imposte sui redditi.