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14/10/2022 - PIL IN ITALIA ALTALENANTE

"Inutile negare che la situazione in cui si è venuto a trovare il nostro Paese è diversa da quanto si prospettasse qualche mese fa - sono le parole dell'Amministratore Unico del Caf Italia, la Dottoressa Maria Emilda Sergio - e in particolare da ciò che si prevedeva tra la fine dell'anno scorso e l'inizio del 2022, anno che purtroppo non ha avuto il potere di avviare la tanto attesa ripresa economica nei modi sperati, ma che ha vissuto una situazione generale di incertezza, sebbene comunque un processo di crescita sia poi sostanzialmente iniziato. Numerosi e considerevoli fattori esterni hanno certamente influito in maniera negativa - aggiunge l'Amministratore Unico del Caf Italia - impedendo una ripresa poderosa: tuttavia occorre continuare con tenacia e impegno per non sprecare quanto di buono è stato fatto e i risultati fin qui conseguiti".

La ripresa economica è sempre un fenomeno complesso che dipende da molti fattori e che forse è stato considerato quasi scontato nei mesi scorsi, quando il Paese è riuscito finalmente a liberarsi dalla morsa del Covid e, grazie anche al forte sostegno economico di Bruxelles e alle misure straordinarie adottate, sembrava potesse veleggiare senza intoppi verso una crescita lanciata. La realtà dei fatti poi si è rivelata diversa, anche a causa di eventi gravi e imprevisti, in primis il conflitto in Ucraina: di conseguenza le previsioni ottimistiche sono state forzatamente riviste, senza però per questo paralizzare il Paese, ma solamente frenando la rincorsa. Nei giorni scorsi, proprio in merito a tale argomento, si è espresso un soggetto di grande autorevolezza, ossia il Fondo Monetario Internazionale: ed è proprio dal FMI che arriva una sintesi puntuale della situazione italiana proprio riguardo ai ritmi e alle aspettative di crescita.

Il nostro Paese ha conosciuto settimane di estrema preoccupazione e altre di grande ottimismo e si può dire che il filo rosso che ha guidato nell'insieme gli ultimi due anni è stato l'incertezza: questo altalenarsi di previsioni e prospettive si riflette anche nelle conclusioni a cui il FMI è giunto qualche giorno fa nell'illustrare la situazione italiana dal punto di vista economico e finanziario. Se infatti è vero che nel 2023 per il Belpaese si profila l'entrata in una situazione di recessione tecnica (al pari della Germania e di altre importanti realtà nazionali), c'è da dire che il biennio 2021-2022 ha portato una crescita importante del Prodotto Interno Lordo, con l'anno scorso che ha fatto segnare un aumento del 6,7% e quello in corso che ha "costretto" a rivedere le stime al rialzo, fino a individuare la percentuale di crescita al 3,2%. Tornando al calo previsto per il 2023 invece, pari allo 0,2%, è dovuto in gran parte ai forti contraccolpi della crescita dell'inflazione e del caro energia.

"Le notizie relative alle previsioni per il futuro non sembrano essere in linea, purtroppo, con le prospettive positive di qualche mese fa - è quanto afferma la Dottoressa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia - e di questa situazione bisogna prendere atto con grande consapevolezza. Ciò non vuol dire che la situazione sia divenuta improvvisamente negativa, ma che occorre indubbiamente un cambio di strategia, cosa peraltro non impossibile da prevedere prima, vista la situazione di perenne incertezza di questo periodo complicato. Ad ogni modo le risorse in arrivo grazie al raggiungimento degli obiettivi posti dal PNRR rappresentano ancora una straordinaria opportunità da cogliere a ogni costo - conclude la Dottoressa Maria Emilda Sergio - per proseguire con decisione e coraggio verso la ripresa economica".