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27/10/2022 - ALIQUOTA MINIMA, OLANDA IN POLE POSITION

Il lungo e faticoso braccio di ferro fra i Paesi OCSE (e, in prima linea, quelli dell'Unione Europea) e i giganti del web per l'introduzione di una misura considerata equa e indispensabile come quella relativa all'aliquota minima globale obbligatoria, vive una fase di grande importanza. Sì tratta di un tema particolarmente spinoso ma in merito al quale l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, così come del resto la stessa UE, non intendono mollare di un millimetro per fa sì che, finalmente, le multinazionali che operano prevalentemente in rete inizino a versare al Fisco somme congrue e in linea con l'enorme mole di fatturato che generano. Tale percorso intrapreso da Bruxelles stava procedendo spedito ma ha finito poi per incagliarsi nelle secche normative di un criterio in particolare, ossia la necessità di un accordo raggiunto all'unanimità da tutti gli Stati membri: è bastato infatti registrare l'opposizione di un unico Paese, nello specifico quella dell'Ungheria, per stoppare tutto. La risposta non si è però fatta attendere e i vari Stati hanno deciso di procedere all'unisono a livello nazionale e, in tal senso, un gruppetto di Paesi ha dichiarato di voler fare da apripista, con l'Italia presente. La prima nazione in assoluto disposta ad aprire le danze, però, sarà probabilmente l'Olanda: già a settembre il Governo del Paese in questione affermava "Siamo pronti ad implementare la tassazione minima effettiva globale nel 2023 e con ogni mezzo legale possibile" e adesso ad Amsterdam è stata messa in consultazione la proposta per far sì che si provveda a recepire a livello nazionale l'imposta minima del 15% per le multinazionali con un fatturato minimo di 750 milioni di euro. La consultazione in oggetto, specificano i Paesi Bassi, avrà natura prevalentemente tecnica e del tutto in linea con i concordati a firma OCSE: si tratta di un momento molto significativo anche le via del fatto che l'Olanda, da Stato considerato un paradiso fiscale, diventerà il primo Paese dell'Unione a mettersi concretamente a lavoro per realizzare l'obiettivo dell'aliquota minima.