Il Decreto Legislativo n.23 datato 11 marzo 2011, all'articolo 3, fa riferimento all'introduzione di una misura particolare che, da più di un decennio, trova ampia applicazione in diversi ambiti: si tratta della cedolare secca. Essa fa riferimento al mondo degli affitti e può essere messa in atto non sempre, ma in presenza di determinati requisiti e rispettando alcuni precisi criteri. Qualche giorno fa, precisamene il 28 ottobre 2022, l'Agenzia delle Entrate ha frnito alcuni chiarimenti importanti in materia all'indirizzo di chi, nei contratti di locazione, intende proprio beneficiare di tale possibilità: prima di ogni cosa, viene ricordato come tale regime possa essere applicato dalle persone fisiche, unicamente per i contratti di locazione che abbiano a oggetto immobili ad uso abitativo (di cui sono proprietari o titolari di altro diritto reale di godimento) e locati per finalità abitative. Andando un po' più addentro le questioni tecniche, è fondamentale tra l'altro che siano rispettate due condizioni, ossia che la locazione deve riguardare fabbricati censiti nel catasto nella tipologia “abitativa” (categoria catastale A, escluso A10) o per i quali è stata presentata domanda di accatastamento in tale categoria; restano esclusi quelli che, pur avendo i requisiti di fatto per essere destinati a uso abitativo, sono iscritti in una categoria catastale diversa e che l’immobile deve essere locato per finalità abitative, restando escluse le locazioni effettuate nell’esercizio di un’attività di impresa, o di arti e professioni. Per completare la panoramica generale su un agomento tanto popolare, l'Agenzia delle Entrate chiarisce anche quali siano le situazioni in cui si deve escludere l'applicazione del regime in esame: ad esempio, nel caso di contratti di locazione conclusi con conduttori che agiscono nell’esercizio di attività di impresa o di lavoro autonomo, indipendentemente dal successivo utilizzo dell’immobile per finalità abitative di collaboratori e dipendenti, il regime della cedolare secca non è un'opzione praticabile; restano altresì esclusi dalla possibilità di applicare la cedolare secca i contratti di locazione di immobili accatastati come abitativi ma locati per uso ufficio o promiscuo.