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04/11/2022 - LOTTA AI REATI FISCALI, AFRICA PROTAGONISTA

"La necessità di tracciare un percorso comune e condiviso fra i diversi governi per la lotta ai reati di natura fiscale si fa sempre più stringente - sono le parole dell'Amministratore Unico del Caf Italia, la Dottoressa Maria Emilda Sergio - e occupano uno spazio sempre più importante nelle varie agende politiche dei diversi Stati, pronti ad affrontare nuovamente argomenti di grande importanza diversi dagli obblighi legati alla pandemia che ha caratterizzato discorsi, interventi e strategie degli ultimi due anni. I temi fiscali rappresentano quindi una sfida di enorme importanza nella riorganizzazione generale dei diversi sistemi economici, per forza di cose sempre più interconnessi. Le novità degli ultimi tempi riguardano però una prospettiva sempre più allargata e condivisa, che travalica non solo i confini nazionali, ma che si spinge anche ben oltre il territorio dell'Unione Europea: i tempi sono cambiati, come dimostra la sempre maggiore vicinanza di Paesi che fino a qualche anno fa erano considerati sicuramente più vicini al concetto di paradisi fiscali. Oggi finalmente - aggiunge la Dottoressa Maria Emilda Sergio - la collaborazione fra gli Stati, perlomeno in un ambito tanto delicato come il rispetto delle norme in materia di Fisco, è decisamente cresciuta, nel rispetto e nell'interesse di tutti".

I sistemi economici delle varie regioni del mondo viaggiano da sempre a velocità diverse e incarnano esigenze, progetti e prospettive di crescita che si diversificano da unazona all'altra, da un Paese all'altro: tuttavia, in un mondo sempre più globalizzato, le connessioni fra Stati in apparenza e storicamente lontani vanno via via aumentando, dando vita ad accordi difficili da immaginare e prevedere solo qualche decennio fa. I cambiamenti geopolitici portano inevitabilmente in dote mutamenti sostanziali ad ogni livello, interessando fatalmente l'assetto economico dei soggetti coinvolti. Sulla scorta di tale premessa non può sorprendere più di tanto il ruolo del tutto nuovo assunto da alcuni attori politici nel mutato panorama internazionale: nello specifico, anche in ambito fiscale e nella lotta alle irregolarità, determinati Stati su cui l'Unione Europea e l'OCSE tenevano gli occhi puntati perchè considerati poco affidabili su tale argomento, assumono oggi un ruolo di primissimo piano in merito. 

Proprio in seno all'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico risiede la spinta (condivisa con Bruxelles) per rendere finalmente concreta l'aliquota minima da aplicare ai guadagni realizzati dalle multinazionali. Ma lo scenario di cooperazione fra i diversi Paesi va oltre la sopra citata organizzazione con sede a Parigi e coinvolge realtà nazionali sempre più numerose. In particolare, nell'ambito dell'obiettivo di un "multilateralismo più interconnesso, inclusivo ed efficace" a cui aspira l'ONU, per arrivare a una convenzione globale sui temi di natura fiscale e contrastare in maniera molto più efficace i flussi finanziari illeciti internazionali, Il recente report a firma dell'Organizzazione delle Nazioni Unite individua nel continente africano una leadership credibile e coesa: la cinquantaquattresima sessione della Conferenza dei Ministri delle Finanze dei Paesi africani, riconducibile allo scorso maggio, recapita al mondo l’invito a cominciare i negoziati per giungere alla sottoscrizione di una “Convenzione internazionale sulle questioni fiscali”, con la partecipazione di tutti gli stati membri dell’Onu e dei più rilevanti stakeholder per “affrontare – spiega il report –  i flussi finanziari illeciti di natura fiscale e in particolare l’erosione della base imponibile, il trasferimento degli utili e l’evasione fiscale, compresa la questione della tassazione dei capital gain”. Si tratta di un momento di enorme rilevanza, sia simbolica che concreta, nell'ambito di una battaglia sempre più importante da condurre in nome della legalità e del rispetto delle norme. 

"I grandi progressi in termini di legalità e di progresso nel rispetto delle norme di determinate realtà nazionali è un segnale di grandissima fiducia per un cambiamento che definire epocale non sembra affatto fuori luogo - è la considerazione della Dottoressa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia - e tale proprensione a trascinare una realtà come l'ONU verso un processo di rinnovamento non solo economico, ma anche sociale e culturale, rappresenta una grande notizia per chiunque abbia a cuore le sorti della legalità e del progrsso. Senza rispetto delle norme, infatti, la crescita economica e socio-culturale di ogni Paese rimane a rischio e, soprattutto, soggetta a ingerenze esterne pericolose, come ad esempio l'intervento di realtà criminali che purtroppo continuano a mantenere un potere di rilievo, sia a livello internazionale che nei vari contesti nazionali. Bisogna quindi andare nella direzione indicata da tali importanti interventi - conclude l'Amministratore Unico del Caf Italia - e proseguire con coraggio e fiducia lungo il percorso della legalità, perchè solo così sarà possibile dare vita a una crescita di lunga durata".