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10/11/2022 - CARTELLE ESATTORIALI, OCCHIO A QUELLE PAZZE

Nel diritto tributario italiano esiste un ampio ventaglio di misure e di regole e, tra le voci, più temute, un posto d'onore spetta senza dubbio alle famigerate cartelle esattoriali, considerate spesso quasi come la più concreta espressione di un Fisco ostile e implacabile nei confronti dei contribuenti. Tale visione è stata parzialmente superata da una visione più moderna e responsabile, ma senza dubbio rimane ancora tanto da fare in tal senso, attraverso soprattutto a un paziente lavoro di comunicazione teso a ribadire come gli oneri fiscali a carico dei cittadini rappresentino in realtà la premessa indispensabile all'erogazione dei servizi da parte dello Stato; sicuramente un altro passo importante in avanti può compiersi attraverso le necessarie correzioni da apportare al sistema fiscale nel suo insieme, al fine di renderlo più equo, sostenibile e trasparente. Al di là di queste considerazioni generali, permangono situazioni di più stretta attualità da affrontare, legate proprio alle sopra citate cartelle esattoriali, ossia la loro metamorfosi in "cartelle pazze", espressione che rimanda a errori di varia natura che riguardano migliaia di tali documenti inviati ai cittadini. Esistono diverse casistiche possibili che riguardano per l'appunto tali errori, ma alcune categorie si ripetono con maggiore frequenza di altre. Il 30% circa di queste inesattezze si riferisce, ad esempio, a decadenza o prescrizione del tributo e/o emissione di cartelle per tributi già pagati; una percentuale  decisamente più bassa ma comunque molto rilevante riguarda invece il caso di imposte annullate da decisioni dei giudici tributari, con una percentuale sul totale degli errori che si attesta attorno al 12%; da segnalare anche che l'8% dei casi si riferisce invece a tasse automobilistiche annullate dai Giudici di Pace e il 4% invece alla tassa dei rifiuti su immobili locati richiesta al proprietario invece che al conduttore.