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01/12/2022 - PARITA' DI GENERE, ECCO GLI SGRAVI

La questione del raggiungimento di una effettiva, auspicabile e doverosa parità di diritti in ogni ambito sociale fra uomo e donna trova un campo di applicazione molto delicato e importante nel mondo del lavoro: ancora troppo spesso infatti, nonostante i grandi progressi in tal senso persistono situazioni di inaccettabile disuguaglianza e occorre continuare con perseveranza lungo il solco tracciato negli ultimi anni per arrivare finalmente alla situazione di totale parità, a cominciare da voci come posizioni di responsabilità e salario. Un ruolo fondamentale viene giocato in tal senso dalla visione moderna di un numero (fortunatamente) sempre maggiore di imprenditori, ma è innegabile che un grande aiuto deve continuare a giungere dallo Stato, in particolar modo attraverso provvedimenti normativi e misure capaci di incentivare tale atteggiamento positivo. Una grossa mano in quest'ottica arriva anche dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che ha stabilito in merito determinati obiettivi da raggiungere, così come di primaria importanza è senza dubbio la Legge 162/2021 che, andando a integrare il codice delle pari opportunità (dlgs 198/2006), ha istituito la «certificazione della parità di genere», certificazione che si ottiene in base ai parametri stabiliti dal dpcm 29 aprile 2022 (norma Uni 125:2022) e rilasciata dagli organismi di valutazione accreditati ai sensi del regolamento (CE) 765/2008 (Accredia è l'ente nazionale di riferimento). I datori di lavoro di aziende con almeno 50 lavoratori sono coloro che possono entrare in possesso della sopra citata certificazione, in virtù della quale avranno quindi la possibilità di accedere allo sgravio contributivo dell'1% fino a un massimo di 50 Milà euro, con lo sgravio che potrà avere la stessa durata di quella della validità della certificazione in questione.