05/04/2023 - BONUS BENZINA 2023, POSSIBILI EFFETTI IN BUSTA PAGA
Il bonus carburante per i dipendenti dopo la conversione del Decreto diventa meno vantaggiosa perchè innalza la retribuzione imponibile ai fini previdenziali. Il Decreto "Trasparenza prezzi carburante " n. 5/2023, del Governo Meloni ha riproposto l'agevolazione per i lavoratori dipendenti detta bonus carburante o bonus benzina, già previsto nel 2022 dal Governo Draghi (Decreto Ucraina 21/2022) per sostenere il reddito dei lavoratori in difficoltà per il recente innalzamento dell' inflazione. C'è la possibilità anche nel 2023 per i datori di lavoro privati di erogare ai dipendenti somme o titoli di valore non superiore a 200 euro, per poter acquistare carburanti per autotrazione, non imponibili fiscalmente e deducibili per l'impresa. La conversione in legge del Decreto prevede inoltre la novità dell'imponibilità del bonus benzina ai fini previdenziali, che comporta anche una minore convenienza fiscale. Le somme o i voucher possono avere valore fino a 200 euro e sono erogati a discrezione del datore di lavoro ai propri dipendenti con qualsiasi contratto. Sono esclusi i soggetti assimilati ai dipendenti ovvero: collaboratori coordinati e continuativi, amministratori, tirocinanti, titolari di borse di studio . I buoni possono riguardare tutti i carburanti per autotrazione: benzina, gas metano, gpl , gasolio e anche le ricariche per veicoli elettrici. I bonus sono esenti fiscalmente e possono essere erogati ad personam, senza accordi preventivi con il lavoratore. In sede referente durante la conversione del decreto 5 del 2023 l'articolo riguardante il bonus è stato modificato aggiungendo una specificazione, l'esclusione dal concorso alla formazione del reddito del lavoratore, disposta dal primo periodo, non rileva ai fini contributivi. La modifica comporta l'imponibilità ai fini previdenziali delle somme erogate. Si evidenzia che l’aumento dei contributi da versare comporterà per contro una minore imponibilità fiscale. La novità ha diminuito considerevolmente la convenienza del bonus che sconta ora più del 30% di maggiori costi per i datori di lavoro. Conseguene non trascurabili risultano esserci anche per i lavoratori: sulla somma, come detto, dal 10 marzo 2023 sono dovuti i contributi Inps e inoltre; l'importo contribuisce ad innalzare la retribuzione imponibile con possibili effetti sull'applicazione dello sgravio parziale dai contributi IVS previsto dalla legge di bilancio, con soglie diverse : per i redditi fino a 35 mila euro lo sgravio è pari al 2%, per i redditi fino a 25 mila euro lo sgravio sale al 3%. Risulta evidente che se il bonus comporta il superamento della soglia si avrebbe uno sconto contibutivo inferiore. Dubbi infine potrebbero emergere su un possibile regime transitorio per il periodo tra la data di pubblicazione del decreto legge , 14 gennaio 2023 e la conversione in legge del 9 marzo 2023. Si attendono quindi chiarimenti da parte dell'Istituto Previdenziale.