12/05/2023 - PNRR 2023, I GIOVANI AL CENTRO DEI PROGETTI
"La grande opportunità rappresentata dai fondi in arrivo con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza non può andare sprecata per nessuna ragione - è quanto afferma la Dottoressa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia - perché riguarda un momento fondamentale nella storia recente italiana, così come del resto per gli altri Paesi europei. Per superare i grandi problemi legati alla pandemia e voltare pagina, cercando di pianificare e realizzare una crescita economica imprescindibile, indugerei Paesi hanno avuto la possibilità di beneficiare dei robusti contributi stanziati da Bruxelles, con l'impegno di raggiungere determinati, importanteli obiettivi finalizzato proprio a tale crescita. Non centrare questi obiettivi - aggiunge la Dottoressa Maria Emilda Sergio - sarebbe tanto grave quanto imperdonabile".
Il PNRR è una realtà ormai affermata e consolidata in ambito europeo e rappresenta uno strumento imprescindibile per il faticoso cammino di ripresa economica tuttora in corso. In Italia poi, se è vero che nei primi due anni i traguardi stabiliti sono stati raggiunti, non senza momenti di difficoltà, è altrettanto vero però che la posta in gioco si sta decisamente alzando e che gli impegni a cui fare fronte richiedono sforzo maggiori e una più attenta e scrupolosa programmazione, sia perché quantitativamente in aumento, sia per la necessità di realizzare interventi più complessi. A differenza di quanto accaduto nel 2021 e nel 2022, già in questa prima metà di anno si registrano ritardi importanti e intoppi che destano qualche preoccupazione e con cui bisognerà fare i conti, anche con una certa celerità, rimettendosi presto in carreggiata anche per non compromettere quanto rimane da fare fino a dicembre.
Prendendo come riferimento le misure da mettere in atto per i giovani nell'arco temporale dei 12 mesi, nell'anno in corso saranno realizzati interventi per 1 miliardo e 600 milioni di euro, quindi per somme superiori di 400 milioni rispetto a quanto fatto nel 2022, quando la spesa si era attestata a 1,2 miliardi di euro. In termini percentuali si tratta del 28% sul totale delle spese previste per le nuove generazioni per il quinquennio in corso. I problemi più immediati riguardano in particolare i rischi concreti circa la possibilità di completare il piano relativo a scuole materne e asili nido, oltre che quelli riconducibili al piano di estensione del tempo pieno e mense. Si tratta di tappe intermedie di enorme importanza nel panorama globale degli interventi compresi nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, di appuntamenti da non mancare per continuare un percorso intrapreso con entusiasmo e che si sta rivelando sicuramente difficile, forsexanche più del previsto, ma che rappresenta un'occasione preziosa, unica, per il futuro immediato del Paese.
"L'impegno per il conseguimento dei risultati legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza non può conoscere intoppi - dice la Dottoressa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia - per cui l'auspicio è che in tempi brevi riprenda il cammino intrapreso. Realizzare quanto programmato e restare al passo con gli obiettivi prefissati è di fondamentale importanza - conclude l'Amministratore Unico del Caf Italia - per rilanciare la nostra economia e pricare andare al Paese anni di crescita e stabilità ".