13/06/2023 - NOVITA' IN ARRIVO RIGURDANTI I FRINGE BENEFIT 2023 E SMART WORKING
In discussione nella conversione del decreto Lavoro una nuova soglia fringe benefits a 2 mila euro per tutti e una proroga smart working per soggetti fragili e genitori. Riguardo alla nuova soglia di fringe benefits 2023 e la proroga per lo smart woking dei lavoratori fragilisono in corso di valutazione in commissione Affari sociali al Senato alcuni importanti emendamenti nel corso della procedura per la conversione in legge del decreto Lavoro numero 48 del 2023. Come ormai noto il decreto legge "Lavoro" numero 48 del 2023 ha previsto l'innalzamento del limite per i fringe benefits a 3 mila euro asclusivamente per i dipendenti con figli a carico, importo che ricoprende anche il bonus bollette, cioè l'esenzione fiscale pper i rimborsi da parte del datore di lavoro relativi al pagamento di utenze domestiche del dipendente. La misura è stata presa di mira da critiche da varie parti sia per motivazioni di diritto (il discrimine potrebbe essere anche visto come anticostituzionale) sia dal punto di vista esclusivamente operativo per le difficoltà pratiche che comporta per datori di lavoro e anche consulenti. Nella seduta datata 8 giugno 2023 gli emendamenti sono stati accontanati per una possibile riformulazione da parte della maggioranza che sendo alcune indiscrezioni di stampa potrebbe in alternativa prevedere: soglia-limite fringe benefits per tutti i dipendenti senza distinzione a mille euro a cui si aggiungerebbe anche un bonus extra sempre esente IRPEF per chi ha figli, fino a un massimo di 660 euro (per tre figli). Le ipotesi di modifica prevedono un costo all'incirca di 200 milioni per cui sono in corso nel frattempo verifiche finanziarie da parte del Ministero dell'Economia. Anche in tema di smart working il Governo sta prendendo in considerazione la possibiltà di accogliere proposte dell'opposizione per una proroga del diritto a lavoro agile per i lavoratori più fragili e per quelli con figli under 14 (solo del settore privato) che attualmente è in scadenza il 30 giugno. La commissione ha approvato l'emendamento che fissa il nuovo termine per il 31 dicembre 2023.