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16/06/2023 - ISTAT, ARRIVANO I DATI 2022

"Avere un quadro chiaro della situazione attuale del Paese, specialmente per quel che concerne la questione relativa ad argomenti importanti come redditi, inclusione sociale e crescita, significa avere un quadro di riferimento importante - dice la Dottoressa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia - e la possibilità di pianificare interventi mirati sulla base di una consapevolezza che si poggia su dati concreti. Per il nostro Paese è assolutamente vitale avere ben chiara la realtà dei fatti anche per intraprendere la complessa via delle riforme e dei cambiamenti in settoric ruciali, dal Fisco al lavoro, dalla Pubblica Amministrazione alla Giustizia, tanto in ambito naionale che nel più vasto progetto di cooperazione con gli altri Paesi. Individuare le criticità presenti, così come saper riconoscere le soluzioni efficaci già adottate - continua l'Amministratore Unico del Caf Italia - significa avere una base sicura da cui ripartire".

Come accade ogni anno, l'Istat provvede a delineare un quadro completo e approfondito della realtà italiana nell'anno precedente, con tanto di comparazioni con il recente passato per poter comprendere le tendenze in atto a livello generale e relativamente alle singole, importantissime voci capaci di descrivere la realtà sociale, economica e lavorativa del Paese. Lo spettro della povertà che aleggia su dati e numeri degli ultimi anni, e che ha fatto ancor più paura nel biennio segnato dal Covid, deve essere affrontato e depotenziato con efficacia: se è vero che la speranza di una ripresa economica con relativa crescita in tempi rapidi si sia rivelato troppo ottimistica, è però innegabile che i cambiamenti, seppur meno rapidi e impattanti, stanno comunque arrivando. E proprio dali dati forniti dall'Istat emerge una situazione generale in via di miglioramento.

Proprio dallo studio condotto dall'Istituto Nazionale di Statistica si evidenzai come, purtroppo, poco è cambiato riguardo alla quota di popolazione a rischio di povertà o esclusione sociale nel 2022, con una percentuale del 24,4%, quindi di poco in calo rispetto al 25,2% dell'anno prima; va però considerato che si è ridotta in maniera rilevante un'altra percentuale, ossia quella relativa alla popolazione in condizione di grave deprivazione materiale e sociale, ppichè si è passati dal 5,9% del 2021 al 4,5% del 2022. Se però a livello nazionale si intravedono spiragli e si può sperare con una buona dose di realismo che gli effetti della fine della pandemia e degli investimenti del PNRR possano incidere in maniera importante da qui in avanti, tali benefici faticano a imporsi con uguale efficacia al Sud, perlomeno in tutte le regioni. Se infatti Campania e Sicilia fanno registrare degli incoraggianti passi in avanti nella riduzione dei rischi legati a esclusione sociale e povertà, lo stesso non può dirsi per regioni come la Puglia, la Calabria e la Sardegna, dove indicatori come grave deprivazione, bassa intensità di lavoro e rischio di povertà rimangono allarmanti e stabili, se non, in alcuni casi, addirittura in aumento. 

"Un Paese a due velocità è sempre una realtà fortemente negativa per tutti - dice senza mezzi termini l'Amministratore Unico del Caf Italia, la Dottoressa Maria Emilda Sergio - e occorre intervenire in maniera importante per uniformare la crescita e la produttività delle regioni a oggi penalizzate. Non si tratta di un'operazione facile, ma è assolutamente necessario consentire a tutte le regioni di far parte di un sistema Paese unito, valorizzando i punti forti di ogni singola zona. Solamente con una visione d'insieme si potrà emergere da anni complicatissimi e far compiere all'Italia quel passo in avanti decisivo per la ripresa - aggiunge la Dottoressa Maria Emilda Sergio - e scrivere una nuova pagina della storia del Paese, lasciandoci alle spalle difficoltà, tribolazioni e sacrifici che per troppo tempo hanno segnato la nostra quotidianità".