23/06/2023 - OCCUPAZIONE, BILANCIO DEL PRIMO TRIMESTRE
"Il tema del lavoro continua naturalmente a dominare la scena nel nostro Paese per quel che riguarda, soprattutto, le misure da adottare per far crescere le assunzioni - sono le parola della Dottoressa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia - e fare in modo che la disoccupazione diventi un fenomeno meno pervasivo nella nostra società. I numeri e i dati che in generale vengono tramessi dalle indagini dei soggetti preposti a fare questo danno informazioni di grande importanza, perché fondamentali nel consentire di avere un quadro generale preciso e completo sulla realtà del nostro Paese e avere quindi un punto di partenza affidabile nel cercare di proporre e mettere in atto soluzioni efficaci. La possibilità di poter contare in questo momento storico sulle risorse in arrivo dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza - continua l'Amministratore Unico del Caf Italia - è sicuramente un grande vantaggio che deve essere messo a frutto nella miglior maniera possibile".
I primi tre mesi del 2023 portano notizie abbastanza buone in ambito lavorativo: se infatti le nuove assunzioni superano le cessazioni a vario titolo significa che la tendenza è positiva, cosa per nulla scontata in un Paese complesso come il nostro per quel che concerne il mondo dell'occupazione da oltre quindici anni. Ovviamente la lettura e l'analisi di questi dati, riferiti comunque a un periodo molto ridotto e che andranno peraltro sviscerati e valutati da diverse angolazioni, non indicano che l'Italia sia guarita relativamente al settore in questione, ma sicuramente fanno ben sperare per una convalescenza che possa far segnare, con costanza e sempre maggior rapidità, progressi importanti. Traducendo in cifre quanto detto, la prima cosa da evidenziare è che le nuove assunzioni poste in essere dai datori di lavoro nel settore privato hanno sfiorato le due milioni di unità nel periodo suddetto, ossia gennaio-marzo 2023, attestandosi per la precisione a 1.908.000, dato di poco superiore al medesimo periodo del 2022 (quando furono lo 0,3% in meno) ; a fronte di questo dato, si sono registrate 1.498.000 cessazioni di lavoro (dato in calo del 3% rispetto ai primi tre mesi dello scorso anno) , per cui emerge un dato positivo, pari a 410.000 unità in più di posti di lavoro.
Provando ad andare più nello specifico, limitatamente ad alcune voci in particolare a nostro avviso di notevole interesse, notiamo come siano in deciso calo le cessazioni legate a fattori come le dimissioni, diminuite del 4%, e quelle legate ai licenziamenti disciplinari, che fnno segnare un -13%, ma soprattutto quelle relative ai licenziamenti dovuti a fattori economici, calate di ben 23 punti percentuali. Un altro dato interessante: crescono in maniera significativa, di circa l'11%, le trasformazioni dei contratti da tempo determinato (si tratta di circa 215.000 unità), ma parallelamente scendono dell'11% le conferme dei rapporti di apprendistato arrivati alla conclusione del periodo formativo. Inoltre, sicuramente di grande rilevanza è anche il saldo positivo registrato a marzo 2023, con 474.000 posizioni di lavoro, con i contratti a tempo indeterminato a fare la parte del leone, con 386.000 contratti in più: le altre 88.000 unità sono invece ripartite fra intermittenti (40.000), contratti a tempo determinato (25.000), apprendisti (23.000) e stagionali (11.000), a cui sottrarre però gli 11.000 contratti in meno ai somministrati.
"I numeri raccontano sempre una parte importante della realtà di un Paese - è il commento dell'Amministratore Unico del Caf Italia, la Dottoressa Maria Emilda Sergio - e vanno analizzati con grande accuratezza per cercare e trovare quelle informazioni preziose come premessa per le decisioni da prendere al fine di apportare i miglioramenti del caso in ogni settore. Il mondo del lavoro è preda di una crisi che sembrava senza fine e che sicuramente non è ancora terminato, ma che vive una fase contrassegnata da un cerrto ottimismo, cosa a cui non siamo particolarmente abituati e che può dare una spinta in avanti importante sulle ali della fiducia. Adesso bisogna trovare il modo di impiegare anche al meglio gli introiti in arrivo con il PNRR, stimolando la domanda e andando incontro alle imprese, senza dimenticare l'importanza che gli interventi di natura fiscale - conclude la Dottoressa Maria Emilda Sergio - potranno avere in tal senso".