01/07/2023 - PNRR ITALIA, RITARDI DA GESTIRE
"Le grandi sfide da affrontare e superare dopo il dramma della pandemia - è quanto afferma la Dottoressa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia- sono tante e molto delicate, e richiedono grande lucidità per non fallire il raggiungimento di obiettivi cruciali per il presente e il futuro del Paese. Probabilmente era stato commesso, in generale, l'errore di sottovalutare le difficoltà che si sarebbero eventualmente ripresentate e, di conseguenza, forse c'era una fiducia eccessiva nei miglioramenti che sarebbero arrivsti praticamente da subito. Tutto questo ha fatto sì che si allentasse la presa riguardo alla pianificazione di strategie efficaci. Oggi serve rimboccarsi più che mai le maniche e lavorare anche a testa bassa per rimettersi in carreggiata, specialmente in una realtà nazionale come quella che viviamo in Italia - continua la Dottoressa Maria Emilda Sergio - dove esistono problemi abbastanza radicati già da molto tempo prima che il Covid irrompesse sulla scena mondiale".
Per pianificare la ripresa economica e dare concretamente vita alla crescita generalizzata in Italia, come nel resto dei Paesi europei, lo strumento fondamentale è, come è noto, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: si tratta di una straordinaria opportunità, unica nel suo genere, per poter avere accesso a importantissimi fondi da destinare alle strategie di ripartenza dopo il dramma della pandemia, ma al tempo stesso tempo richiede che vengano immancabilmente rispettati determinati parametri e delle precise condizioni, in modo tale da mettere in atto una complessa opera di crescita dei diversi Paesi che abbia anche una certa continuità e una certa armonia in ambito UE. In concreto, così come vale per gli altri Paesi, anche per l'Italia c'è la necessità inderogabile di raggiungere determinati obiettivi entro i tempi stabiliti. Non si tratta di una sfida semplice, ma è assolutamente necessario portarla a termine in maniera positiva.
Se fino alla fine del 2022, seppur un po' zoppicando e con evidenti e crescenti difficoltà, si era riusciti a soddisfare tali richieste, il 2023 non è iniziato nel migliore dei modi e i ritardi fin qui accumulati iniziano a destare preoccupazione. Il mancato arrivo della terza rata, prevista per febbraio, ha allarmato non poco il nostro Paese: come se non bastasse, le tensioni permangono anche per via dei dubbi sul rispetto della scadenza del 30 giugno, a cui è legata la quarta rata che vale ben 16 miliardi di euro. Si tratta di rate che rappresentano ossigeno puro per le nostre casse. Sui 27 obiettivi considerati di maggior rilevanza (sul totale di 55) con scadenza al 30 giugno, solo 10 possono essere considerati compiutamente raggiunti, mentre sugli altri 17 i risultati non possono essere valutati come completi: se per alcuni di questi si tratta solo di poche settimane di scarto, per altri i problemi sembrano decisamente più gravi. La costruzione di asili nido, gli appalti per costruire stazioni di ricarica per auto elettriche, il rinnovo dei trasporti regionali, la ristrutturazione di immobili in chiave antisismica e di risparmio energetico, le borse di studio per i medici di base: ecco alcuni dei punti cardine da risolvere in ottica PNRR.
"Le soluzioni esistono sempre davanti a un problema - è quanto dice l'Amministratore Unico del caf Italia, la Dottoressa Maria Emilda Sergio - e anche in tale situazione sarà possibile trovare delle vie d'uscita credibili ed efficaci. Nel breve periodo ci sarà sicuramente modo di negoziare con la Commissione Europea per rimodulare alcuni aspetti del PNRR e siamo fiduciosi sul fatto che si possa arrivare a risultati positivi. Tuttavia occorre sicuramente maggiore incisività e maggiore efficacia nell'utilizzo dei fondi e nelle attività necessarie al conseguimento degli obiettivi richiesti, e questo sia nell'ottica del rispetto degli impegni con l'Unione, sia per far sì che il Paese possa finalmente compiere quel passo in avanti fondamentale nel dotarsi di ciò di cui ha bisogno per mettere in atto una crescita strutturale e costante - conclude l'Amministratore Unico del Caf Italia - e per cambiare definitivmente pagina, guardando al futuro con ottimismo e fiducia".