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06/07/2023 - PROROGA SMART WORKING

La legge di conversione del decreto lavoro numero 48 del 2023 ha introdotto nuove proroghe per il diritto allo smart working con due diverse scadenze, per i lavoratori fragili all'interno del settore pubblico e privato fino al 30 settembre 2023 e fino al 31 dicembre 2023 per due specifiche categorie di lavoratori del settore privato, che sono: i lavoratori dipendenti del settore privato che abbiano almeno un figlio, minore di anni 14, a condizione che nel nucleo familiare non vi sia altro genitore beneficiario di strumenti di sostegno al reddito, in caso di sospensione o cessazione dell'attività lavorativa e che non vi sia genitore non lavoratore; i lavoratori dipendenti che, sulla base delle valutazioni dei medici competenti sono più esposti a rischio di contagio dal virus SARS-CoV-2, in ragione dell'età o della condizione di rischio derivante da immunodepressione, da esiti di patologie oncologiche o dallo svolgimento di terapie salvavita o comunque da comorbilità che possano caratterizzare una situazione di maggiore rischio, accertata dal medico competente. Il Ministero del Lavoro ha annunciato la disponibilità dei moduli aggiornati riguardanti le comunicazioni da parte dei datori di lavoro.La procedura è disponibile sul sito del Governo, previa autenticazione. Si evidenzia che la legge numero 85 del 2023, di conversione del decreto lavoro, riprende la distinzione tra due categorie, che sono la categoria fragile e superfragile, e fa riferimento: per la proroga al  30 settembre 2023  ai lavoratori “super fragili”,  individuati  dettagliatamente dal decreto del Ministero della Salute del 4 febbraio 2022 la cui situazione deve essere certificata dal medico di base del lavoratore. Questi lavoratori hanno anche diritto nel caso svolgano mansioni non adatte al lavoro agile, a essere adibiti  a una mansione diversa, sempre con lo stesso inquadramento previsto dal ccnl applicato; Diversamente, sono interessati dalla proroga al 31 dicembre  i  lavoratori dipendenti "fragili"  solo del settore privato, che un’apposita certificazione  del medico competente  individua come più esposti a rischio di contagio da Covid per via dell’età o perché immunodepressi in quanto affetti da patologie oncologiche, sottoposti a terapie salvavita e, più in generale, coinvolti in una situazione di maggiore rischio.