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19/07/2023 - FINE REDDITO DI CITTADINANZA, LUGLIO 2023

Il regime transitorio per il passaggio dal Reddito di cittadinanza alle nuove misure: Assegno inclusione e Supporto Formazione e lavoro, istruzioni INPS. Come già ormai tutti sappiamo, il 2023 è l'anno dell'addio al Reddito di Cittadinanza. La legge di bilancio del 2023 numero 197 2022, ha già stabilito che dall'1 agosto 2023 alcuni nuclei familiari cessano di percepire il contributo economico. Le famiglie considerate bisognose di sostegno economico vengono divise dalla legge 197 del 2022 in due tipologie: famiglie con componenti disabili o minori o over 60, con ISEE fino a 9360 euro annui e famiglie composte solo da soggetti "occupabili" che possono lavorare (tra i 18 e i 59 anni ) con ISEE fino a 6000 euro annui.  Come già spiegato, i percettori del Reddito di cittadinanza e della Pensione di cittadinanza  che rientrano nella prima categoria di nuclei, ovvero, con soggetti  disabili, anziani o minori, continueranno a ricevere le somme spettanti  non oltre il 31 dicembre 2023 mentre dal 1 gennaio 2024 rientreranno nel campo di applicazione dell'Assegno di inclusione. Per i nuclei familiari che non hanno gli appena citati  requisiti  il Reddito di Cittadinanza scade a fine luglio  2023, con l'ultima mensilità, anche nel caso non sia stato concluso il periodo massimo di 18 mesi previsto dal decreto 4 del 2019. Tramite la Circolare numero 6 dello scorso 12 luglio l'INPS ha fornito alune indicazioni specifiche sul termine finale di funzione del Reddito di Cittadinanza. Fino alla data di entrata in vigore dell'atteso decreto ministeriale attuativo, l’inosservanza delle  norme comporta l’applicazione delle sanzioni già previste dalla normativa sul Reddito di cittadinanza. In particolare il decreto Lavoro numero 48 del 2023 prevede da quella data l’inasprimento delle sanzioni e in particolare : in caso di dichiarazioni false nella richiesta di Assegno di Inclusione si andrà in contro alla reclusione da 2 a 6 anni; invece in caso di mancata comunicazione di eventuali variazioni del reddito o del patrimonio si andrà in contro alla reclusione da 1 a 3 anni.