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28/08/2023 - FRINGE BENEFIT E BONUS PER LA NATALITA'

Le misure allo studio per il sostegno ai redditi medio bassi e per incentivare le nascite anche per mettere al sicuro la previdenza dei prossimi anni. E' stato confermato il taglio del cuneo contributivo, aumenta anche la soglia dei fringe benefit e bonus per favorire la natalità. Davanti alle difficolta dei ceti medio-bassi per l'aumento dei prezzi e salari che restano immobili sono molti gli interventi degli esponenti di Governo che rassicurano le famiglie sulle misure in arrivo. Lo scenario  risulta davvero molto complesso: la crescita economica rallenta, emergenze climatiche territoriali, inflazione ancora alta che richiede molte risorse per il semplice adeguamento di pensioni e di stipendi pubblici. Ma si lamentano anche difficoltà non solo dei lavoratori e dei pensionati ma anche di servizi essenziali quali la sanità e l'istruzione. Da una recente relazione della Banca d'Italia emerge che dal 2019 al 2022 è diminuita di quasi 800 mila  unità la popolazione considerata in età da lavoro, ovvero soggetti di età compresa tra i 15 e i 64 anni, con particolare incidenza per la platea di donne e giovani, tema purtroppo ben noto da tempo. Al momento la priorità oltre alla salvaguardia dei redditi medio bassi è proprio quella delle famiglie e degli incentivi alla natalità, questo fà sapere il Governo. Ecco allora le prime proposte che dovrebbero prendono forma: conferma del taglio del cuneo fiscale per i redditi fino a 35mila euro (attualmente pari al 6% per i redditi fino a 35mila euro e 7% per i redditi sotto i 25mila); conferma della tassazione ridotta al 5% sui premi di produttività; innalzamento dei fringe benefit esenti Irpef non solo per i lavoratori con figli (oggi a 3000 euro annui); bonus per  incentivare la creazione di  asili nido aziendali e territoriali; interventi a sostegno delle mamme lavoratrici come aumento degli assegni familiari o dell'assegno unico oltre il primo figlio. Molto probabile che solo alcune delle appena citate proposte vedranno la luce in autunno. Secondo gli ultimi dati  sul mercato del lavoro resi noti dall'INPS, sembra esserci un leggero rallentamento  della crescita degli occupati e in particolare dei contratti a tempo indeterminato, che invece all'inizio dell'anno erano cresciuti. Continua invece a  migliorare l'occupazione femminile che pero, con il 52,3%  resta molto al di sotto della media degli altri paesi.