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25/10/2023 - ASSUNZIONI 2024, IL NUOVO INCENTIVO

Vantaggi e criticità della nuova agevolazione: maxi deduzione fiscale del costo complessivo ma solo con incremento occupazionale. Uno dei decreti legislativi approvato lo scorso 16 ottobre 2023 sulla revisione di IRPEF e IRES in attuazione della delega fiscale (legge n. 111 2023) prevede una nuova modalità di agevolazione per le assunzioni a tempo indeterminato che si effettueranno nel 2024. Non si tratta, come già successo in passato, di un esonero dalla contribuzione INPS  ma bensì di una deduzione fiscale maggiorata  in contabilità dell'intero costo del lavoratore al 120 o 130% in caso di assunzione di categorie svantaggiate. Da considerare che l'impatto economico e la fattibilità non sono molto agevoli per i datori di lavoro. Alcune organizzazioni hanno espresso dubbi e perplessità in quanto in questo momento le aziende non hanno tanto la  difficoltà dal punto di vista economico ma paradossalmente incontrano la difficoltà pratica di non trovare i candidati. Da evidenziare inoltre che la durata breve della misura, annunciata in anticipo, potrebbe portare a un rallentamento delle assunzioni negli ultimi mesi del 2023 così come di conseguenza un aumento concentrato solo nei primi mesi del 2024, mentre a fine anno la minore convenienza fiscale potrebbe portare nuovamente ad una riduzione.  Il beneficio, osservando le bozze circolanti e non ancora approvate sarà applicabile: alle spese inerenti la retribuzioni, i contributi, i bonus, il TFR a favore del lavoratore; solo per contratti a tempo indeterminato  (non per contratti a termine né per conversione di tempo determinato in tempo indeterminato); solo  per il 2024 e solo in caso di incremento occupazionale, cioè di comprovato aumento sia della platea media di lavoratori che del costo complessivo rispetto l'anno precedente. Non è richiesto che il contratto sia per il lavoratore il primo a tempo indeterminato. Come detto il costo del lavoro, ai fini della deduzione, sarà maggiorato: del 20% del costo riferito all’incremento occupazionale  per tutti i  nuovi  assunti e del 30%  del costo riferito alle assunzioni di lavoratori  svantaggiati (in questa categoria rientrano: lavoratori “molto svantaggiati” ai sensi della normativa europea; persone con disabilità; minori in età lavorativa in situazioni di difficoltà familiare; donne di qualsiasi età con almeno due figli minori; giovani ammessi agli incentivi all’occupazione giovanile; ex percettori del reddito di cittadinanza che non integrino i requisiti per l’accesso all’Assegno di inclusione). Il risparmio fiscale  è quella risultante dal calcolo del 20% del minor valore tra il costo delle nuove assunzioni 2024 e la differenza tra costo in bilancio nel  2024 e nel 2023; essa può incidere: dal 4,8%  per  assunzioni di lavoratori ordinari al 7,2 per lavoratori svantaggiati , dell' IRES per le società di capitali (con IRES al 24%) e dal  9  al  13% per l'IRPEF delle società di persone e professionisti  (che scontano un' aliquota del 43%).