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13/12/2023 - LO SMART WORKING NELL'ERA MODERNA

Cos'è il lavoro agile. Vantaggi e svantaggi dello smart working. Trovare un equilibrio tra lavoro tradizionale e lavoro agile condividendo gli stessi valori e le stesse visioni. Lo smart working, definito anche lavoro agile, altro non è che una modalità di lavoro che prevede la possibilità di svolgere le proprie attività da luoghi diversi dalla sede aziendale, in orari flessibili e con l'ausilio di strumenti digitali. Lo smart working si basa su un accordo tra il lavoratore e il datore di lavoro, che definisce gli obiettivi da raggiungere, le modalità di controllo e di valutazione delle prestazioni, le misure di sicurezza e di tutela dei dati, i diritti e i doveri delle parti. Lo smart working al contrario di quel che sembra non è una novità assoluta, ma ha conosciuto una forte accelerazione negli ultimi anni, soprattutto a causa della pandemia di Covid-19, che ha imposto il distanziamento sociale e la riduzione degli spostamenti.  Secondo i dati raccolti da esperti del settore, nell'anno 2020 più del  23% dei lavoratori dipendenti ha svolto almeno una parte del proprio lavoro in modalità agile, contro quasi il 6% del 2019.  Nella nostra penisola, lo smart working è regolamentato: dal decreto legislativo numero 81 dell'ano 2017, che ne disciplina le caratteristiche, le condizioni e i limiti, e dal decreto-legge numero 34 dell'anno 2020, che ne ha ampliato la portata in via eccezionale a causa dell'emergenza sanitaria. Lo smart working presenta vantaggi e svantaggi sia per i lavoratori che per le aziende. Tra i vantaggi, si possono citare: la maggiore autonomia e flessibilità del lavoratore, che può organizzare il proprio tempo e spazio di lavoro in base alle proprie esigenze e preferenze; il miglioramento della conciliazione tra vita lavorativa e vita privata, con una riduzione dello stress e una maggiore soddisfazione personale; il risparmio di tempo e denaro derivante dalla riduzione o eliminazione degli spostamenti, con benefici anche per l'ambiente e la mobilità; l'aumento della produttività e della creatività del lavoratore, che può sfruttare al meglio le proprie potenzialità e competenze; la maggiore competitività e innovazione dell'azienda, che può attrarre e trattenere i talenti, ridurre i costi fissi e aumentare la flessibilità organizzativa. Tra gli svantaggi, invece, si menzionano: la difficoltà di separare la sfera lavorativa da quella personale, con il rischio di sovraccarico di lavoro, isolamento sociale e perdita di identità professionale; la necessità di dotarsi di adeguati strumenti tecnologici e di una connessione internet stabile e veloce, che non sempre sono garantiti o accessibili a tutti; la minore protezione e sicurezza del lavoratore, che può essere esposto a maggiori rischi informatici, ergonomici e psicosociali; la riduzione delle opportunità di apprendimento e di crescita professionale, dovuta alla minore interazione e collaborazione con i colleghi e i superiori; la possibile perdita di fiducia e di coesione tra le parti, che richiede una maggiore comunicazione e trasparenza. Lo smart working, quindi, non è una soluzione universale e definitiva, ma bensì una modalità di lavoro che richiede una continua sperimentazione e adattamento, in base ai contesti, ai settori e alle persone coinvolte. Per tale motivo, è importante che lo smart working sia accompagnato da una cultura organizzativa che ne valorizzi gli aspetti positivi e ne prevenga o risolva quelli negativi, garantendo il benessere e la motivazione dei lavoratori e il raggiungimento degli obiettivi aziendali.