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15/12/2023 - 2024, NUOVO INCENTIVO ASSUNZIONI

Approvato lo schema di decreto legislativo con la maxideduzione IRES del costo per i nuovi assunti. Uno dei decreti legislativi approvato lo scorso 16 ottobre 2023 sulla modificazione di IRPEF e IRES in attuazione della delega fiscale (legge n. 111 del 2023) prevede una nuova modalità di agevolazione per le  assunzioni a tempo indeterminato effettuate nel 2024.  Non si tratta, come già successo in passato, di  un esonero dalla contribuzione INPS ma di una vera e propria deduzione fiscale, maggiorata,  in contabilità dell'intero costo del lavoratore, del 120% (o 130% in caso di assunzione di categorie svantaggiate). Entrando più nello specifico, il costo del lavoro, ai fini della deduzione, sarà maggiorato: del 20% del costo riferito all’incremento occupazionale  per tutti i  nuovi  assunti e del 30%  del costo riferito alle assunzioni di lavoratori  svantaggiati (si intendono:  lavoratori “molto svantaggiati” ai sensi della normativa europea; persone con disabilità; minori in età lavorativa in situazioni di difficoltà familiare; donne di qualsiasi età con almeno due figli minori; giovani ammessi agli incentivi all’occupazione giovanile; ex percettori del reddito di cittadinanza che non integrino i requisiti per l’accesso all’Assegno di inclusione). Il beneficio,  ha avuto ormai l'approvazione delle commissioni parlamentari e dovrebbe essere varato definitamente dal Governo a breve,  sarà applicabile alle spese per:  retribuzioni, contributi,  bonus,  TFR a favore del lavoratore; solo per contratti a tempo indeterminato  (non per contratti a termine né per conversione di tempo determinato in tempo indeterminato);solo  per il 2024 e solo in caso di incremento occupazionale cioè di comprovato aumento; sia della platea media  di lavoratori che del costo complessivo  rispetto all'anno precedente. Da notare che non è richiesto che il contratto sia per il lavoratore il primo a tempo indeterminato. L'impatto economico è certamente interessante ma la fattibilità  potrebbe non essere così agevole per i datori di lavoro. Tra l'altro alcune organizzazioni hanno espresso perplessità sulla opportunità  in quanto oggi per le aziende non è difficile dal punto di vista economico  coprire i costi,  ma piuttosto si trovano davanti lo scoglio della impossibilità di trovare i giusti candidati. Dal punto di vista piu tecnico gli esperti di settore sembrano aver individuato alcuni punti critici nella formulazione della norma: non è chiaro se il computo  della maggiorazione per i lavoratori svantaggiati  (30%) sia aggiuntiva al quella ordinaria del  20%, con risultati pratici molto diversi; risulta difficile l'accesso per le società costituite nel 2023 dato che i requisito o   è un esercizio di almeno almeno 365 giorni nel periodo di imposta in corso alla data di entrata in vigore; ci sono dubbi sulla data di riferimento per la definizione dello stato di liquidazione che esclude dal beneficio; complicato anche il calcolo dell'incremento occupazionale in particolare per i gruppi . La norma richiede infatti  di considerare i decrementi avvenuti in società controllate e collegate e in imprese facenti capo al medesimo soggetto"  ma  non è facile identificare   cosa si intende in quanto   mancano i richiami alle disposizioni legislative vigenti. Il risparmio fiscale  è quella risultante dal calcolo del 20% del minor valore tra il costo delle nuove assunzioni  2024  e la differenza tra costo  in bilancio nel  2024 e  nel 2023.