21/12/2023 - LAVORO DOMESTICO SOTTO OSSERVAZIONE DEL FISCO
Per la lotta all'evasione fiscale il Governo punta anche a maggiori controlli sui lavoratori domestici. La manovra di bilancio 2024 approvata dal Governo nella seduta datata 16 ottobre 2023 è finalmente giunta in aula al Senato. Molteplici sono le misure rivolte al sostegno dei redditi più bassi: dalle nuove aliquote Irpef, al taglio del cuneo contributivo, ai fringe benefit innalzati per tutti, al rinnovo della carta spesa e così continuando. Sul tema, lotta all'evasione fiscale, articolo 17, non modificato dalle Commissioni, emerge una voce abbastanza inedita per l'amministrazione finanziaria. Si tratta della pianificazione di controlli non rivolti a scovare grandi capitali nascosti, ma bensì mirati ad evidenziare le violazioni in ambito tributario da parte dei lavoratori domestici. In particolar modo si punta a verificare il versamento delle imposte dirette da parte di colf e badanti regolarmente assunti (che sono certamente una minoranza rispetto al totale di occupati) sui quali l'INPS sembra aver verificato che spesso, malgrado i datori di lavoro versino regolarmente i contributi, non sono altrettanto corretti nelle loro dichiarazioni dei redditi. Proprio grazie alla banca dati INPS e dell'anagrafe tributaria la legge di bilancio prevede che si proceda attraverso controllo incrociato sui nominativi dei lavoratori per verificare se e quanto è stato versato in rapporto al reddito percepito, che si desume: sia dai contributi versati che dalle comunicazioni di assunzione. Si era anche pensato all'ipotesi di applicare le ritenute IRPEF ai datori di lavoro come succede per gli altri rapporti di lavoro subordinato, ma è stato considerato una adempimento troppo gravoso per le famiglie interessate. Non prese in considerazione invece, ancora una volta, le richieste ribadite da anni dalle associazioni datoriali cioè delle famiglie datrici di lavoro, alle prese con l'assistenza di minori e anziani non autosufficienti, di prevedere una detassazione o detrazione di questo tipo di spese, misura che consentirebbe probabilmente l'emersione di grandi fasce di lavoro nero. Paradossalmente invece, questo tipo di focus potrebbe essere visto come ulteriore incentivo per i lavoratori a preferire di non essere messi in regola. Per avere conferma e ulteriori dettagli sulle procedure e su eventuali criteri di definizione della platea di soggetti interessati, occorre comunque attendere la versione definitiva del disegno di legge di bilancio, che deve essere approvato da entrambe le Camere, entro il 31 dicembre dell'anno corrente ed eventuali chiarimenti dell'Agenzia.