08/03/2024 - FRODI IVA E RICICLAGGIO, GIRO DI VITE DALLA PROCURA EUROPEA
"I reati di natura fiscale rappresentano da tempo una vera spina nel fianco per le ambizioni di crescita economica di ogni singolo Paese e del più complesso attore politico e sociale che è l'Unione Europea - è quanto fa notare l'Amministratore Unico del Caf Italia, la Dottoressa Maria Emilda Sergio - e fungono allo stesso tempo da strumenti di grandissima efficacia per attività criminose di ogni genere, andando a finanziare in maniera corposa e anche, purtroppo, relativamente sicura, il terrorismo internazionale e la criminalità organizzata a ogni livello. Sottostimare e sottovalutare tali, pericolose realtà è un errore commesso troppo spesso in passato a cui, per fortuna, si sta ponendo rimedio in maniera energica ed efficace - aggiunge la Dottoressa Maria Emilda Sergio - anche se rimane tantissimo da fare per affinare le armi da opporre a situazioni fortemente dannose per la comunità internazionale sotto diversi aspetti. Riuscire a contenere e combattere evasione fiscale e frodi in ale ambito significa mettere le mani su una miniera d'oro per la criminalità, a beneficio dei singoli Stati e della lotta a favore della legalità, con importantissime ricadute a livello economico".
European Public Prosecutor's Office: questo il significato della sgila EPPO, ossia di un'importante procura indipendente dell'unione Europea che ha il delicato e fondamentale compito di indagare i crimini che vanno a intaccare gli interessi finanziari comunitari, allo scopo di perseguirli e prevenirli. In particolare, tra i crimini in questione si segnalano ad esmepio frodi di grandi dimensioni, che hanno come conseguenza perdite di getto rilevanti, nell'ordine anche di decine di milioni di euro, del bilancio Europeo: tra queste frodi si segnalano quelle ricollegabili alla corruzione, all'Iva transnazionale e al riciclaggio di somme di denaro consistenti. Grazie al lavor svolto è emerso come esistano determinati settori e determinate tipologie di reati, come l'evasione legata al commercio di pneumatici, autovetture, prodotti energetici e farmaceutici, di prodotti hardware e software, di bevande alcoliche, di prodotti elettronici e tessili. E in questo variegato insieme il riciclaggio di denaro sporco e il ricorso a societàfittizie rappresentano ancora alcune delle modalità più utilizzate e su cui occorre intervenire in maniera tempestiva ed efficace.
A mettere in evidenza criticità, problematiche e risultati è stata la consueta relazione annuale della Procura Europea, ovviamente con riferimento all'anno terminato da poco. L'ammanco segnalato si aggira attorno alla cifra enorme di oltre 19 miliardi di euro, con più di 1.900 indagini attive; inoltre, risulta come siano stati posti in essere ordini di sequestro di beni per circa 1 miliardo e mezzo di euro, importo quattor volte superiore a quello del 2022, e che ci siano stati 139 rinvvi a giudizio, con un aumento del 50% sempre rispetto all'anno precedente. Emerge anche come tale battagia sia sempre più complessa, per via del fatto che le organizzazioni criminali siano particolarmente attive e strutturate, agendo a livello anche sovranazionale: questo anche per il fatto che, purtroppo, l'evasione fiscale continua a rappresentare un'attività redditizia e non troppo rischiosa. Il compito dei singoli Stati membri si presenta quindi come particolarmente arduo e diventa sempre più chiaro come sia necessario che l'Unione Europea agisca come unico attore per il contrasto a queste attività criminose.
"Come diciamo da molto tempo è necessario che la lotta contro i reati di natura fiscale venga inasprita e condotta a tutto campo con grande forza - è il pensiero dell'Amministratore Unico del Caf Italia, la Dottoressa Maria Emilda Sergio - perchè oltre al danno imemdiato e di grande portata contro le economie nazionali e contro l'Unione Europea, ne reca altri a catena di grande impatto a livello sociale, come l'aumento della criminalità, la concrrenza sleale contro imprese che agiscono in maniera legale in numerosi settori, fino ad arrivare ad attività violente e pericolose, finanzie proprio da proventi illeciti. Bisogna avere sempre presente come tutte le attività illegali siano collegate, con alcune considerate erroneamente meno gravi che in realtà fungono da premessa indispensabile per altre. Ben venga quindi un'analisi precisa da parte dell'Unione Europea e dei suoi numerosi organi - conclude la Dottoressa Maria Emilda Sergio - così come le azioni congiunte fra i diversi Paesi allo scopo di tutelare sempre e senza indugi la legalità".