Vai alla Home Page
Iscritto all'Albo CAF del Ministero delle Finanze n.00066




click 216 Originale Aumenta Aumenta PDF Stampa Indietro

11/04/2024 - LAVORO DA REMOTO E NOMADI DIGITALI

E' stato pubblicato non molti giorni fa il decreto ministeriale che istituisce lo speciale visto di ingresso in Italia per i lavoratori nomadi digitali, ma chi sono e cosa si intende per lavoro altamente qualificato da remoto? Iniziamo col fare un pò di chiarezza sui termini utilizzati per il nuovo trend del lavoro "agile" che si svolge senza vincoli in paesi stranieri ed è sempre più diffuso nel mondo e vediamo le principali novità del decreto. Anche dopo la fine dell'emergenza la modalità di lavoro senza vincoli di luogo e di tempi predefiniti è rimasta molto attiva e presente in modo notevole sopratutto nelle grandi aziende. Per i datori di lavoro infatti lo smart working è risultato spesso vantaggioso in termini di  minori costi aziendali e i lavoratori ne apprezzano la  possibilità di migliore conciliazione tra vita e lavoro. E' sempre più diffuso in tutto il globo il fenomeno dei nomadi digitali, ovvero i lavoratori qualificati, professionisti, imprenditori ma anche dipendenti  di grandi aziende, specialmente multinazionali ma anche di  organizzazioni non governative che possono svolgere le loro prestazioni senza una base fissa di lavoro e si spostano seguendo sia regimi fiscali favorevoli che preferenze personali o esigenze familiari e non ultime le agevolazioni amministrative. Entrando in questa ottica si inserisce il nuovo decreto del Ministero dell'Interno che ha istituito il digital nomad visa, questo consente  l'ingresso in iIalia di lavoratori  extracomunitari, al di fuori delle quote di ingresso definite con i decreti flussi. Così si intende favorire l’ingresso in Italia di lavoratori  qualificati, spingendo la competitività del nostro paese nel contesto lavorativo globale, in un ottica che è  comune anche ai regimi fiscali agevolati per i cosiddetti impatriati che rientrano in Italia dopo una permanenza all'estero. Il decreto ministeriale datato 9 marzo 2024 distingue: il nomade digitale che altro non è che un lavoratore autonomoe il lavoratore da remoto ch è il lavoratore dipendente che svolge le mansioni in smart working. Si specifica che per entrambi no è richiesto il nulla osta provvisorio ma sono necessarie le seguenti condizioni: disoporre di un  reddito  minimo  annuo   non inferiore  al  triplo  del  livello o  previsto  per l'esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria circa  25mila euro , maggiorati in caso di familiari a carico;  disporre di una assicurazione sanitaria per cure  mediche  e  ricovero ospedaliero valida per il  territorio  nazionale  e  per  il periodo del soggiorno; disporre di un'idonea documentazione relativa alle modalita' di sistemazione alloggiativa; dimostrare  un'esperienza pregressa di almeno sei mesi nell'ambito dell'attività lavorativa da svolgere come nomade digitale o lavoratore da remoto; infine presentare il  contratto  di  lavoro  o  collaborazione  o  la  relativa  offerta  vincolante,  se  lavoratori  da  remoto,  per   lo  svolgimento di una attivita' lavorativa che richiede il  possesso  di uno dei requisiti di cui all'art. 27-quater,  comma 1, del  decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286. Il decreto specifica quindi le modalità di richiesta del visto e del permesso di soggiorno. IL DM  si occupa in fine del trattamento fiscale e previdenziale, e specifica che ordinariamente  gli obblighi dei lavoratori stranieri  soggetti alla legislazione fiscale e sociale di un Paese terzo, sono regolati dalle convenzioni bilaterali in materia fiscale e di sicurezza sociale stipulate tra l’Italia e il Paese interessato. In mancanza di tali convenzioni, si applica la normativa italiana.