12/07/2024 - CONTRASTO AI CRIMINI FISCALI, ISTRUZIONI DALL'OCSE
"La necessità di imporre il rispetto della legalità sotto ogni sua forma è un obiettivo sempre più importante per ogni singolo Paese, così come è indispensabile anche a livello internazionale - afferma la Dottoressa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia - e questo assunto si impone in tutta la sua evidenza in ambito fiscale, anche e soprattutto in considerazione di come i reati di matrice fiscale siano spesso il prezioso viatico per altre attività criminose di grande portata. Gli avvenimenti degli ultimi decenni hanno dimostrato infatti il legame strettissimo fra i reati fiscali e fenomeni quali il Terrorismo Internazionale, il riciclaggio e le diverse forme di criminalità organizzata - fa notare l'Amministratore Unico del Caf Italia - per cui non c'è da stupirsi se, fortunatamente, l'allerta in merito rimane molto alta".
I reati di natura tributaria da affrontare con azioni precise, efficaci, coordinate e attraverso indicazioni funzionali chiare e replicabili, secondo piano studiati e sperimentati. Sì propone a tale scopo, in maniera netta e duretta, un soggetto autorevole come l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo, fornendo una guida ai Paesi membri, fornendo indicazioni specifiche in materia, nell'interese degli Stati medesimi e a tutela di quelli globali, inevitabilmente legati a livello internazionale. Al centro delle linee guida è proprio il richiamo esplicito al principio 2 della raccomandazione OCSE, che si sostanzia nella spinta a elaborare una strategia in grado di fronteggiare i reati tributari, a partire dalla capacità di identificare i rischi e le minacce già affermate, ma anche quelle pronte a realizzarsi, senza trascurare il monitoraggio costante.
Il documento dell'OCSE non usa mezzi termini nel descrivere i gravi rischi legati alla sottovalutazione delle conseguenze dei reati fiscali. Oltre alle implicazioni dirette legate al forte indebolimento delle casse pubbliche, gli Stati possono subire duri contraccolpi anche in materia di sicurezza nazionale e nel rapporto con i cittadini/contribuenti, sempre più sfiduciati laddove le politiche fiscali e il contrasto ai reati di rivelino deboli e senza efficacia. Il raggiungimento e il mantenimento di un necessario equilibrio del sistema economico di una nazione non può prescindere da una realtà fiscale sana e il più possibile integra, decisa nel contrastare l'illegalità e il più possibile equa e trasparente. Sebbene sia pacifico che tra i vari Stati permangano differenze anche notevoli di contesto politico e di Governo, legate anche alla propria storia e cultura amministrativa, ciò non toglie che si possano trovare numerosi punti in comune per dare vita a una strategia che condivida diversi aspetti e che abbia come elemento di primo piano anche la collaborazione.
"Le problematiche che attanagliano un Paese, molte volte, sono diverse da quelle che investono un altro Paese, così come rischi e punti di forza possono variare da uno Stato all'altro - puntualizza l'Amministratore Unico del Caf Italia, la Dottoressa Maria Emilda Sergio - e ovviamente ogni Governo dovrà tenere conto di tali differenze. Tuttavia ci sono metodologie, buone pratiche ed esempi condisibili ed esportabili, che possono fornire un grande aiuto ai singoli Stati e che permettono anche di rafforzare quel terreno comune ormai indispensabile fatto di cooperazione e collaborazione a livello internazionale. Per contrastare i reati fiscali - conclude la Dottoressa Maria Emilda Sergio - non bisogna lasciare nulla di intentato e bisogna continuare a studiare e mettere in atto soluzioni efficaci su larga scala".