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19/07/2024 - DIGITALIZZAZIONE DEI COMUNI, SITUAZIONE ANCORA CONFUSA

"La necessità di produrre uno scatto in avanti di alto livello è una questione di fondamentale importanza nell'ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza - dice la Dottoressa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia - e riguarda tutti i Paesi dell'Unione Europea, coinvolgendo naturalmente anche l'Italia. Il nostro Paese è tra i maggiori beneficiari dei fondi messi a disposizione per la crescita e la ripresa dopo il difficile periodo caratterizzato dalla pandemia e ormai si è entrati nella fase cruciale per quel che riguarda la realizzazione dei progetti e per ll raggiungimento degli obiettivi, questione di vitale importanza per aver accesso alle somme in oggetto. Gli ambiti di riferimento sono numerosi e riguardano i più disparati settori, con la richiesta di dare vita a riforme anche corpose che possano apportare quei cambiamenti ritenuti non più rinviabili e garantire anche una certa armonizzazione a livello europeo. Tra le questioni più importanti - aggiunge la Dottoressa Maria Emilda Sergio -  rientra senza dubbio la digitalizzazione della Pubblica Aministrazione, in linea con la richiesta di concretizzare la transizione digitale dei diversi Paesi, ritenuta indispensabile da Bruxelles"

Il passaggio verso il futuro è già iniziato e il PNRR rappresenta lo strumento privilegiato per fare in modo che questo passaggio venga compiuto nel miglior modo possibile e in tempi stretti. Molto spesso, infatti, si faceva notare come per le necessarie operazioni di modernizzazione, delle quali quelle legate proprio allo scato verso il digitale, fossero bloccare anche dalle difficoltà oggettive di sostenere i necessari costi, decisamente alti: tuttavia, adesso che dall?europa arrivano somme importanti, si deve fare i conti con un altro problema, ossia con una non adeguata preparazione a realizzare quei progetti richiesti. La confusione, infatti, sembra farla da padrone in numerose situazioni e si rischia di non spendere nella maniera giusta i soldi a disposizione. Da analisi condotte in maniera capillare, infatti, emerge come di fatto si faccia ad oggi parecchia fatica ad avere una mappatura puntuale e precisa degli interventi volti alla digitalizzazione dei Comuni e rimangono molte ombre sul modo in cui le risorse vengono poi effettivamente impiegate.

La premessa necessaria da fare è che in ballo c'è una cifra importante, poichè ci sono in ballo 6 miliardi di euro destinati allo scopo ma da recenti report risulta che oltre il 75% dei Comuni non dichiara, o perlomeno non lo fa correttamente, gli investimenti effettuati nel quadro delal digitalizzazione, come ad esempio quelli per software, hardware, postazioni di lavoro, server e via dicendo. Inoltre, emerge un altro tipo di errore molto frequente e diffuso su tutto il territorio nazionale e facilmente verificabile anche solo andando a visionare i siti e le sezioni dedicate ai servizi online dei Comuni: sono inftti numerosi i servizi indicati come digitali che in realtà non hanno nulla a che vedere col tema, come ad esempio moduli da compilare manualmente o anche solo informazioni. La conseguebza di questo stato di cose, che rimane fortemente caratterizzato da una confusione generale che andrebbe assolutamente eliminata, è che tanti progetti peraltro magari degni di considerazione, vengono  però inseriti nell'alveo dei servizi digitali, di cui però non fanno parte e che vengono quindi finanziati indebitamente.

"L'incertezza operativa in relazione a progetti e risultati rappresenta un ostacolo molto alto da superare in questa fase ed è un problema grande che va risolto con celerità, nell'interesse di tutti, soprattutto del Paese. La posta in gioco è davvero molto alta - dice l'Amministratore Unico del Caf Italia, la Dottoressa Maria Emilda Sergio - se si pensa che, reltivamente alla questione della digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, si parla di 6 miliardi di euro e se si entra comunque nell'ottica che si tratta di passaggi fondamentali per il futuro. Purtroppo, ancora una volta, la sensazione è che il sistema Paese non si sia trovato adeguatamente pronto, col rischio di perdere una grande occasione: speriamo che si riesca a fare chiarezza su dubbi e incertezze -  aggiunge l'Amministratore Unico del Caf Italia - e che si possa accedere alle risorse in programma, per poterle utilizzare in maniera adeguata ed efficace, raggiungendo gli obiettivi fissati nel PNRR e dando una spinta importante per la crescita e lo sviluppo del Paese".