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09/08/2024 - REDDITOMETRO, ENNESIMO RESTYLING

"La lotta contro i fenomeni di evasione e di elusione fiscale continua a essere una priorità assoluta, tanto nel nostro Paese quanto negli altri - dice la Dottoressa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia - e interessa in maniera sempre più rilevante anche l'Unione Europea. La questione della salute del sistema fiscale e della sua evoluzione è in realtà al centro di più ampia e diffusi processi di cambiamento portato avanti anche da istituzioni mondiali come ad esempio l'OCSE, poiché riguarda situazioni che per molto tempo sono state accettate o comunque non adeguatamente affrontate. Oggi però - aggiunge la Dottoressa Maria Emilda Sergio - si è in una nuova fase e il sistema fiscale nella sua globalità ha un ruolo sempre più centrale, anche come strumento di giustizia e di equità sociale".

Redditometro sì, Redditometro no: questo amletico dilemma continua a fare capolino, periodicamente, nel sistema fiscale italiano, peraltro già al centro per una serie di vicende e di stiuazioni da diversi anni, a cominciare ovviamente dalla più volte annunciata e prevista Riforma, mai compiutamente portata a termine, col risultato di avere un sistema decisamente obsoleto e legato a una realtà sociale e lavorativa decisamente superata. Negli ultimi anni, finlmente, si è provveduto finalmente a mettere concretamente mano alla tanto attesa Riforma Fiscale, anche se molto rimane ancora da fare e restano in bilico numerosi obiettivi legati alla trasparenza, all'equità, alla complessità e alla sostenibilità di un modello decisamente complesso e che rimane comlesos anche nelle possibili variazioni. Intervenire senza peggiorare la già difficile situazione di contribuenti, aziende, famiglie è cosa ardua, e l'impresa diventa ancora più difficile se, al contempo, occorre recuperare importanti somme sottratte all'Erario ogni anno contiuando la lotta senza quartiere ai reati fiscali e alle drammatiche conseguenze ad essi legati direttamente.  E proprio in questi giorni arriva un passo importante nel processo di cambiamento in atto, i cui effetti verranno ovviamente valutati col tempo.

Il Decreto Legislativo n. 108 del 5 agosto 2024 è il provvedimento che, di fatto, depotenzia (senza mandarlo realmente in pensione) il Redditometro, strumento da alcuni molto spesso temuto e disprezzato, ma per altri versi ritenuto indispensabile da altri. In sostanza, l'accetamento sintetico di tale strumento viene concesso solamente sui redditi delle persone fisiche che superino la somma di 69.700 euro, ossia di dieci volte superiore al valore dell'assegno sociale; ma c'è di più, poiché l'accertamento scatta solo se al contempo si verifica uno scostamento non inferiore al 20% fra le somme dichiarate e la presunta capacità di spesa. L'obiettivo è quello di concentrarsi in maniera ancora più efficace su redditi precisi, conc ontrolli più mirati e accurati, sneza colpire in maniera indiscriminata tutti, ma puntando su cifre alte e su scostamenti importanti. Ovviamente non mancheranno discussioni e polemiche in merito. Altro aspetto importante è il fatto che i contribuenti finiti nel mirino dei controlli avranno ampi margini per giustificare la propria posizione.

"Tirare adesso le somme riguardo al provvedimento in questione è sicuramente un'impresa ardua e probabilmente ad oggi serve a poco lanciarsi in previsioni che, per forza di cose, avrebbero un certo margine di imprecisione - dice l'Amministratore Unico del Caf Italia, la Dottoressa Maria Emilda Sergio - anche per via del concorso di numerosi fattori. Sicuramente sarà utile un dibattito politico efficace e costante, unitamente a un monitoraggio puntuale della situazione, per capire quali siano effettivamente i punti di forza e quelli di debolezza della misura in oggetto - conclude la Dottoressa Maria Emilda Sergio - e per intervenire con le opportune, eventuali correzioni ".