07/10/2024 - DECRETO FLUSSI 2025, LE NOVITA'
In seguito all'esito negativo del Consiglio dei Ministri tenutosi venerdì 27 settembre in tema di gestione dei flussi migratori in Italia, il Consiglio dei Ministri ha approvato in data 2 ottobre 2024 un nuovo schema di decreto con il fine di favorire l'immigrazione regolare di lavoratori e contrastare sia gli ingressi irregolari che l'utilizzo abusivo dei flussi regolari attraverso nuove procedure e semplificazioni. Le modifiche puntano a migliorare la gestione dell'arrivo dei lavoratori extra-UE, stagionali e non, in Italia. L'obiettivo è chiaro, rendere il processo più efficiente, ridurre le frodi e garantire che le imprese italiane possano trovare la manodopera necessaria nei tempi giusti, contrastando al contempo il fenomeno del caporalato e dello sfruttamento dei lavoratori migranti. Tra gli step considerati necessari si evidenziavano: la precompilazione delle domande, per garantire una maggiore precisione nel definire i fabbisogni di manodopera, le domande saranno precompilate per evitare distorsioni nella richiesta; la maggiore frequenza di click day, saranno introdotti più click day durante l'anno, specializzati per tipologie di settori, come agricoltura e turismo, per ottimizzare l'assegnazione delle risorse lavorative; il limite massimo di domande per datore di lavoro, calcolato in base alle dimensioni dell'azienda per evitare eccessi e richieste irrealistiche; i controlli automatizzati, per escludere immediatamente le richieste palesemente infondate e non conformi; le semplificazioni burocratiche, si prevede la redazione informatizzata del contratto di soggiorno per rispettare il termine di otto giorni dall'ingresso in Italia, con una penalità per coloro che non procedono alla stipula del contratto, consistente nel blocco dell'accesso futuro al sistema; l'interoperabilità tra le banche dati, le banche dati del Viminale, dell'INPS, delle Camere di commercio e dell'Agenzia delle Entrate saranno interoperabili per permettere una verifica immediata delle informazioni fornite dai datori di lavoro; il contrasto alle frodi e infiltrazioni, particolare attenzione è rivolta al fenomeno della compravendita di visti, segnalato dalle autorità diplomatiche di alcuni paesi. Aspettando nuovo testo del decreto, rinfreschiamo la mente con le indicazioni fornite in conferenza stampa dai ministri coinvolti. Ci saranno misure di protezione dei lavoratori stranieri dallo sfruttamento, in particolare è stato annunciato uno speciale permesso di soggiorno di 6 mesi prorogabile per casi di giustizia per le vittime di sfruttamento lavorativo che mette al sicuro i lavoratori che collaborano con le autorità. Previsto inoltre un percorso di accompagnamento con formazione per il reinserimento sociale e protezione economica.Verrà infatti garantito l'Assegno di inclusione. Il Ministero degli Affari Esteri ha chiarito quelli che sono principali provvedimenti, tra cui: L'obbligo di fornire impronte digitali per gli stranieri in entrata non solo dell'area Schengen; Eliminazione dell'obbligo di dare preavviso per i provvedimenti di rigetto del visto per i consolati; L'obbligo di verifiche preventive per i nullaosta relativi a cittadini provenienti da Bangladesh, Pakistan e Sri-lanka che sono risultati spesso oggetto di violazioni; Inserimento di nuovo personale 250 unità per lo sportello immigrazione; Aumento di 10mila unità delle quote di ingresso per il personale destinato all'assistenza familiare; La facilitazione per il lavoro stagionale per cui la trasformazione dei contratti a termine in contratti a tempo indeterminato non sarà conteggiata nelle quote definite dai prossimi decreti flussi. Il decreto stabilisce infine che i richiedenti asilo dovranno collaborare con le autorità italiane per l’accertamento della loro identità, anche fornendo informazioni presenti sui loro dispositivi mobili. L’accesso ai dati sarà limitato solo a quelli necessari per identificare la persona o determinarne la provenienza, senza accedere alla corrispondenza o ad altre forme di comunicazione. L’operazione sarà soggetta a un’autorizzazione giudiziaria e supervisionata da un mediatore culturale.