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31/10/2024 - BUONI PASTO ANCHE PER I GIORNI FERIALI

La sentenza n. 25.840 della Corte di Cassazione datata 27 settembre 2024 ha affrontato una questione rilevante relativa al diritto dei lavoratori di ricevere una retribuzione completa durante il periodo di ferie in particolare si ritiene che il buono pasto è da ricomprendere nel concetto di retribuzione, di conseguenza è dovuto anche per i giorni feriali. La decisione con la nuova interpretazione sugli elementi da ricomprendere nella retribuzione ordinaria può avere un impatto rilevante nei rapporti lavorativi. Il caso in oggetto vedeva coinvolti  una S.r.l. e un suo dipendente. Quest ultimo lamentava di non aver percepito durante le ferie una retribuzione equivalente a quella normalmente ricevuta in servizio. Il lavoratore in questione, contestava l’esclusione di componenti come l'indennità perequativa, l’indennità compensativa e il ticket-mensa, che normalmente fanno parte del suo compenso. La Corte d'Appello di Napoli aveva confermato la decisione del Tribunale di Benevento a favore del dipendente, sottolineando come queste indennità siano concepite per bilanciare i disagi legati alle mansioni svolte e debbano quindi essere considerate parte della retribuzione anche in ferie. La Cassazione, esaminando il caso, ha ribadito l'importanza del diritto europeo in tema di ferie retribuite, richiamando la direttiva 2003/88/CE e la giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea. Secondo gli appena citati principi, il lavoratore ha diritto a percepire una retribuzione ordinaria anche durante le ferie, in modo da non essere dissuaso dal godere del periodo di riposo, necessario per la sua salute e sicurezza. In tal caso, la Cassazione ha sostenuto che la Corte d'Appello di Napoli aveva correttamente interpretato la normativa interna alla luce di tali disposizioni comunitarie, ritenendo quindi che il compenso delle ferie dovesse includere tutte le indennità legate allo status personale e professionale del lavoratore, anche quelle normalmente percepite durante i giorni lavorativi. Per concludere, la Cassazione ha respinto il ricorso presentato dall'Ente, confermando la condanna dell'azienda al pagamento delle differenze retributive al lavoratore. La Corte ha inoltre disposto il pagamento delle spese processuali a carico della ricorrente. La sentenza mette in luce l’importanza di assicurare una retribuzione che non disincentivi il lavoratore dal godere del diritto alle ferie, mantenendo un trattamento economico che rispecchi quello ricevuto durante il servizio attivo.