17/01/2025 - RIFORMA FISCALE: 2025 ANNO CLOU
"L'anno appena iniziato dovrà rappresentare un importante periodo di continuità con quello da poco concluso, soprattutto nel portare avanti, e in molti casi a compimento, determinati percorsi avviati da mesi - dice la Dottoressa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia - in materia di riforme. Sono diversi e di cruciale importanza i settori in cui sono stati avviati cambiamenti di grande importanza che devono necessariamente andare avanti. Pensiamo a materie come la Giustizia, il Lavoro, la Pubblica Amministrazione e, naturalmente, il Fisco. È opinione diffusa che il nostro Paese non possa permettersi ulteriormente il lusso di sprecare tempo e occasioni - aggiunge la Dottoressa Maria Emilda Sergio - ma che si debba per forza di cose cambiare marcia e operare quei cambiamenti annunciati molte volte ma mai realmente realizzati".
Cambiamenti, evoluzione, progressi, novità: il tutto per continuare a inseguire quegli obiettivi concreti che, per troppo tempo, sono stati visti come sogni ma che dovranno per forza di cose assumere un'aria meno poetica e decisamente più pragmatica, per non incappare nella più volte vista paralisi economica e sociale in cui il Paese è rimasto troppe volte e troppo spesso avviluppato. La ricetta per uscire da questo immobilismo ha tanti ingredienti, tra i quali spicca senza dubbio la riforma fiscale. Un nuovo look per l'Erario con decisi e concreti cambiamenti nei rapporti con i contribuenti, in materia di tasse e imposte, di diritti e agevolazioni, è di vitale importanza nell'attuale contesto italiano e in relazione anche ai dettami di Bruxelles. Chiarezza, trasparenza, sostenibilità e semplificazione sono parole d'ordine che non potranno più essere trascurate.
Il 2025 quindi come anno cruciale o, quantomeno, come periodo in cui si andranno a chiudere diverse partite in sospeso. Tra gli obiettivi più urgenti i correttivi che dovranno riguardare ben 14 decreti legislativi approvati. E tra le priorità conclamate l'attenzione verso il ceto medio, ossia quella fascia di contribuenti percepita come la più penalizzata alla voce aliquote Irpef: a tal proposito, si annuncia il taglio dall'attuale 35% al prossimo 33%. Voci come sanzioni, concordato, crediti di imposta, tanto per citarne alcune, sono in cima alla lista di priorità in tema di interventi e modifiche. E poi, antenne dritte in materia di PNRR, con la necessità inderogabile di soddisfare i requisiti richiesti dall'Unione Europea andando a centrare gli obiettivi prefissati per poter accedere alle rate previste di pagamento. E sempre in tema di incassi, continuerà la lotta senza quartiere contro evasione fiscale, elusione e, in genere, contro tutti i reati tributari. Anche qui, fondamentale il coordinamento a livello europeo.
"Entusiasmo, preoccupazione, necessità e voglia di migliorarsi, rimpianti: tutti questi fattori, insieme a molti altri, fanno sì che ad ogni inizio di anno corrisponda una serie di progetti, promesse e speranze. Molto spesso però - dice l'Amministratore Unico del Caf Italia, la Dottoressa Maria Emilda Sergio - accade che il tempo passi in fretta e che di risultati significativi se ne mettano a referto pochi. Speriamo che questa illusione non riguardi il 2025 e che non venga fatto indossare anche all'anno appena iniziato il vestito di anno di transizione. Serve realmente una scossa - aggiunge l'Amministratore Unico del Caf Italia - e in tal senso le riforme già avviate, come quella del Fisco, giocheranno in ruolo importantissimo per il presente e per il futuro del nostro Paese".