10/02/2025 - ANCHE PER I CONTRATTI COLLETTIVI LO SGRAVIO CONTRIBUTIVO MADRI
Nell'interpello numero 2 del 5 febbraio 2025 la commissione interpelli del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali risponde ad un quesito in cui l'oggetto della richiesta è la possibilità di applicare lo sgravio contributivo previsto dalla Legge 30 dicembre 2023, numero 213 (articolo 1, commi 180-182) anche alle lavoratrici madri con tre o più figli che hanno un contratto di lavoro intermittente a tempo indeterminato. Dopo aver ricevuto e valutatoi pareri dell’Ufficio legislativo, della Direzione Generale per le politiche previdenziali e assicurative, e dell’INPS, il Ministero chiarisce che la legge prevede per il triennio 2024-2026 una decontribuzione totale della quota dei contributi previdenziali a carico delle lavoratrici madri con tre o più figli con contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, fino al compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo. Solo per l'anno 2024, questa misura era estesa in via sperimentale anche alle lavoratrici con due figli, fino al compimento del decimo anno di età del figlio minore. Il beneficio non è incluso per i rapporti di lavoro domestico, ma non vi è un’esclusione esplicita per il lavoro intermittente. Il fine della norma è quella di sostenere il reddito delle lavoratrici madri, contrastando l’addio al mercato del lavoro. Siccome la legge in tal caso non punta ad incentivare la stabilità lavorativa, ma bensì ad aumentare la retribuzione netta delle lavoratrici, il Ministero ritiene che il beneficio possa essere applicato anche al lavoro intermittente a tempo indeterminato. L'appena citata interpretazione è supportata da un precedente simile: la legge di bilancio 2022 (articolo 1, comma 137, legge n. 234/2021) aveva introdotto un esonero contributivo del 50% per le lavoratrici madri del settore privato, applicabile anche ai contratti intermittenti. Per concludere, il Ministero del Lavoro conferma che il beneficio contributivo della legge di bilancio 2024 può essere riconosciuto anche alle lavoratrici madri con un contratto di lavoro intermittente a tempo indeterminato, poiché non vi sono elementi ostativi a tale interpretazione.