31/03/2025 - NUOVO CONGEDO PARENTALE PER PATOLOGIE GRAVI DI 24 MESI, C'E' L'APPROVAZIONE DELLA CAMERA
La Camera ha approvato in data 25 marzo 2025, in prima lettura una proposta di legge che interviene per sanare le difficoltà che spesso affrontano i lavoratori affetti da malattie oncologiche per le lunghe assenze dal lavoro cui sono costretti. Si tratta di un periodo di congedo che può arrivare fino a 24 mesi ma senza retribuzione. Secondo molte associazioni la misura comunque non è soddisfacente. Nell'attesa dell'approvazione definitiva vediamo meglio quelli che sono i dettagli operativi, le motivazioni e le reazioni. Il disegno di legge, è frutto di un lungo iter parlamentare e sostenuto da più forze politiche, intende offrire una tutela a chi, grazie ai progressi della medicina, riesce a convivere con patologie cronicizzate ma necessita di lunghi periodi di cura e ripresa. Da ricordare tra l'altro che il superamento del periodo massimo di assenza per il lavoro dipendente, fissato in 180 giorni da un decreto del 1924 può portare anche al licenziamento. Recentemente numerose pronunce di Cassazione hanno annullato in alcuni casi le sentenze di merito basate sul rispetto formale della legge e hanno evidenziato la necessità di garantire un comporto prolungato per alcune patologie gravi. Le nuove norme prevedono la concessione ai lavoratori dipendenti pubblici e privati con un’invalidità pari o superiore al 74%, in quanto affetti da patologie oncologiche, croniche invalidanti o rare, il diritto di conservare il proprio posto di lavoro fino a un massimo di 24 mesi, anche in caso di assenza prolungata. Il congedo però non sarà retribuito e non comporterà la maturazione di contributi previdenziali o anzianità di servizio, sebbene sia possibile riscattare volontariamente tali contributi. Tra le misure aggiuntive, è prevista l’assegnazione di 10 ore annue di permessi retribuiti per visite ed esami medici e una corsia preferenziale per il lavoro agile al termine del congedo. L’accesso alle 10 ore di permessi retribuiti richiede una prescrizione medica e, in caso di minori, può essere fruito dal genitore accompagnatore. Per i lavoratori autonomi è invece prevista la possibilità di sospendere l’attività per un massimo di 300 giorni nell’anno solare. In qualunque caso non sarà consentito svolgere altre attività lavorative durante il periodo di congedo. Dal punto di vista della procedura amministrativa è prevista una certificazione semplificata per accedere ai benefici della legge, con i certificati che potranno essere rilasciati da medici di base o specialisti del Servizio Sanitario Nazionale. Per i datori di lavoro del settore privato sarà possibile richiedere il rimborso degli oneri sostenuti, mentre nel pubblico impiego la sostituzione del personale assente sarà regolata dai contratti collettivi. Nonostante l’ampio consenso parlamentare e il riconoscimento della legge come un primo passo verso maggiori tutele, le associazioni di pazienti hanno sollevato diverse criticità. In particolare, la mancanza di retribuzione per i 24 mesi di congedo e l’assenza di una copertura previdenziale sono viste come lacune significative, con il rischio di mettere in difficoltà economica molti lavoratori malati. Alcune associazioni, hanno sottolineato la necessità di un supporto economico durante la sospensione dal lavoro e l’esclusione dei giorni di day hospital dal computo del comporto. L’iter legislativo proseguirà da qui in poi al Senato, dove potrebbero essere introdotte modifiche per migliorare il testo e rispondere alle richieste di maggiore tutela economica per i lavoratori malati.