Il contrasto ai crimini finanziari è sempre più argomento di dibattito all’interno dei vari Paesi Europei e, di conseguenza, è finito al centro delle discussioni del G7 Ocse (dell’Organizzazione cooperazione e sviluppo economico) della finanza che si sta svolgendo a Bari. Il confronto fra i Ministri dell’Economia dei Paesi Europei presenti ha dato vita al documento conclusivo che traccia nuove importanti indicazioni in materia di controllo fiscale e finanziario, al fine di raggiungere standard più elevati di trasparenza e rispetto delle leggi del settore. In sostanza, obiettivo comune è quello di una maggiore efficacia nella lotta contro l’elusione, risultato da raggiungere anche mediante l’importantissimo strumento della cooperazione fra Stati: il contrasto ai crimini fiscali, dunque, dovrà avvalersi anche di uno scambio più intenso di informazioni a livello internazionale. Oltre a fondamentali questioni finanziarie ed economiche, che consentirebbero ai Paesi membri di poter contare sul recupero di somme di rilievo attraverso il contrasto alle irregolarità e agli illeciti, il documento partorito durante il G7 Ocse ha una valenza sociale e politica notevole, in quanto legata a un concetto di scarsa equità: ciò che il documento vorrebbe combattere è anche la percezione sempre più diffusa che la tassazione sui lavoratori sia costante e sicura, a differenza di quanto accade per colossi aziendali e multinazionali, soggetti che spesso riescono a evadere o ad eludere i carichi fiscali previsti.