Lo scambio di informazioni rappresenta ormai uno degli strumenti più importanti per il contrasto all’illegalità a 360°, nonché il mezzo di maggiore efficacia a disposizione degli Stati nel più complesso sistema di cooperazione in un ambito così particolare. Lo sviluppo inevitabile di tale modus operandi è senza dubbio il fatto che tale scambio di informazioni diventi via via automatico, anche per quel che riguarda le informazioni di natura finanziaria ai fini fiscali; nel frattempo, dati alla mano, crescono sensibilmente lo scambio su richiesta, come emerge dall’incontro tenutosi presso il Ministero dell’Economia e della Finanza nel corso della giornata “L’amministrazione fiscale che cambia”. Le istanze di collaborazione inoltrate dalla Guardia di Finanza ai colleghi esteri, nel 2016, sono state circa 1.400, a fronte delle 616 del 2014: in due anni, quindi, il numero è più che raddoppiato. In sensibile aumento anche le richieste di informazioni ricevute dalle autorità estere, che da circa 1.750 del 2014 e del 2015, sono diventate 2.172 nel 2016. Gli interventi legati allo scambio di informazioni su richiesta, nel complesso, hanno consentito il recupero a tassazione di oltre 280 milioni di euro di base imponibile evasa.