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31/05/2017 - LAVORATORI RIMPATRIATI, LA RESIDENZA VA MANTENUTA ALMENO DUE ANNI
Importante novità per quel che concerne il discorso, molto attuale, dei cosiddetti lavoratori rimpatriati. Si tratta, come noto, di soggetti che decidono di rientrare in Italia per svolgere la propria attività lavorativa e che, in funzione di questa scelta, hanno diritto a benefici di natura fiscale regolati dalla legge. A tal proposito, arrivano dei chiarimenti di cui tener conto per inquadrare al meglio la situazione. Nella Legge di conversione del dl 50/2017 passata ieri, 30 maggio, all’esame della Camera, e su cui c’è la richiesta della fiducia da parte del Governo, si evidenzia come il beneficio fiscale appannaggio dei lavoratori rimpatriati decade se la residenza italiana non viene mantenuta per almeno due anni. Coloro i quali hanno dunque ricevuto l’agevolazione fiscale in seguito allo spostamento della residenza entro i confini nazionali, perderanno tale vantaggio se tale residenza non viene mantenuta per un tempo minimo di due anni: qualora tale condizione non venisse rispettata, si provvederà di conseguenza al recupero dei benefici con tanto di applicazione di sanzioni e interessi.