05/06/2017 - VOUCHER E LAVORO OCCASIONALE DEVONO ESSERE MOTIVATI, MA I DUBBI RESTANO
Si è molto sentito parlare, negli ultimi giorni, dei famigerati voucher. Tali strumenti, nati per regolamentare il lavoro occasionale, hanno in realtà generato moltissime polemiche negli ultimi anni, in quanto spesso utilizzati impropriamente, tanto da finire, in molti casi, nella vasta categoria del lavoro in nero. Il decreto legge n. 50 del 24 aprile 2017, mediante l’articolo 54 bis, prova a disciplinare questa controversa materia, anche se non mancano le difficoltà di attuazione per le pubbliche amministrazioni. In particolare, il comma 13 del summenzionato articolo 54 bis chiarisce come il lavoro occasionale debba necessariamente essere considerato rapporto di lavoro flessibile «causale», vale a dire strettamente legato a una esigenza di lavoro specifica, che, pertanto, deve essere evidenziata e motivata nei provvedimenti per attivare lo strumento e anche nel contratto stipulato col lavoratore. Affinché si possa porre in essere questo tipo di accordo, è indispensabile il rispetto di alcune condizioni, come ad esempio il limite di 280 ore annuali, quello del contenimento delle spese di personale e il carattere di temporaneità ed eccezionalità delle collaborazioni occasionali. Inoltre, nel decreto vengono individuate quattro diverse tipologie di esigenze come cause di lavoro occasionale: svolgimento di lavori di emergenza, quali ad esempio quelli legati a calamità; organizzazioni di manifestazioni sportive, sociali, caritative o culturali; coinvolgimento in progetti speciali indirizzati a determinate categorie specifiche di soggetti in difficoltà; attività di solidarietà. Ma se le prime due tipologie risultano del tutto coerenti e in linea con i vincoli posti dal decreto, per le attività di solidarietà e per i progetti indirizzati a soggetti appartenenti a categorie specifiche in difficoltà risulta molto difficile attenersi ai limiti previsti dal provvedimento. In definitiva, il lavoro occasionale continua ad essere una questione controversa che richiederà senza dubbio ulteriori miglioramenti e approfondimenti in sede normativa.