30/06/2017 - ACCERTAMENTI FISCALI: ARRIVA UN ALLARME DELLA CORTE DEI CONTI
Lo scorso 20 giugno una deliberazione della Corte di Conti ha lanciato un allarme per nulla trascurabile, mediante la deliberazione n.7/2017/G: oggetto di tale intervento sono gli effetti del contenzioso tributario sulle entrate, con focus specifico sul periodo 2011-2016. Si tratta di un argomento di grande rilevanza, in merito al quale, evidentemente, è necessario intervenire per porre rimedio a una situazione alquanto singolare. Innanzitutto, quasi la metà delle somme accertate non è stato nè pagato nè impugnato dai contribuenti; per l'esattezza, si tratta del 48% delle maggiori imposte richieste dall'Agenzia delle Entrate, per l'appunto tenendo come riferimento gli anni compresi fra 2011 e il 2016. Ma c'è di più, poichè si parla di un vero e proprio fenomeno di non contenzioso patologico che, inevitabilmente, genere molta preoccupazione: tale affermazione è legata alla constatazione che dagli accertamenti sostanziali definiti per inerzia sono stati incassati solamente 370 milioni di euro su circa 93 miliardi contestati, vale a dire una percentuale dello 0,4%. La conseguenza di tali dati è l'assenza di benefici per l'erario e, al contempo, una serie di costi gestionali largamente improduttivi e il generarsi di future quote inesigibili. Alla luce di questi dati, appare chiara l'esigenza di rivedere l'attuale sistema in uso a livello generale.