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27/07/2017 - CHIARIMENTI SU 8, 5 E 2 PER MILLE

Ancora oggi molti cittadini italiani si trovano a non avere piena comprensione di dove vadano a finire i loro soldi, specialmente in relazione a tasse e imposte da versare allo Stato. Come detto, la complessità del nostro sistema fiscale non è di grande aiuto in questo: proviamo però a chiarire alcuni aspetti di voci quali l’8, il 5 e il 2 per mille dell’Irpef che i contribuenti pagano e che possono scegliere a chi destinare in fase di dichiarazione dei redditi. Innanzitutto è bene chiarire che queste tre voci appartengono ad ambiti differenti: l’8 per mille del gettito Irpef può infatti essere destinato allo Stato o ad un’istituzione religiosa; il 5 per mille è appannaggio di enti che promuovono finalità di interesse sociale; il 2 per mille è invece indirizzato a un partito politico. I contribuenti possono utilizzare una scheda unica (allegata alla 'Certificazione unica', modello 'Unico Persone fisiche', modello '730') per la scelta relativa al periodo di imposta di riferimento.

“In materia di complessità dei sistemi fiscali presenti nei vari Paesi del mondo –dice la Dott.ssa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia- pochi superano quello italiano, come è emerso in una recente ricerca condotta a livello globale. Secondo lo studio redatto dalla società multinazionale Tfm group, attiva per l’appunto nel campo della consulenza fiscale e assicurativa, solo Turchia e Brasile sono dotati di un Fisco più complesso del nostro, cosa che ci fa posizionare al terzo posto a livello mondiale e al primo nell’ambito dell’Unione Europea in questa poco lusinghiera classifica. Avevamo già trattato la questione nelle settimane precedenti (https://www.cafitalia.eu/news/anteprima.asp?id=439); l’argomento è a nostro avviso importante –continua la Dott.ssa Sergio- perché la non sufficiente chiarezza delle dinamiche fiscali contribuisce ad acuire il malcontento dei contribuenti nei confronti del Fisco, già alimentato da una pressione fiscale molto pesante. Per migliorare la situazione riteniamo necessario che si agisca in maniera concreta su due fronti, trovando il modo di alleggerire la pressione fiscale e, al contempo, facendo il massimo per snellire e rendere maggiormente comprensibili le voci legate al Fisco, anche relativamente a voci particolari come l’8 per mille, spesso al centro di numerose polemiche, il 5 per mille e il 2 per mille”.

In merito all’8 per mille, sul sito dell’Agenzia delle Entrate è possibile consultare l’elenco delle istituzioni religiose che hanno diritto di beneficiare della quota in merito; viene altresì chiarito che è possibile scegliere una sola Istituzione e la ripartizione dei fondi avviene in proporzione alle scelte espresse. In mancanza di firma (e, quindi, di scelta), l’8 per mille dell’Irpef viene comunque attribuito, sempre in maniera proporzionale alle scelte espresse. Tuttavia, la quota non attribuita, proporzionalmente spettante alle Assemblee di Dio in Italia e alla Chiesa Apostolica in Italia è devoluta alla gestione statale. Riguardo al 5 per mille, sempre sul sito delle Entrate, si ricorda che è possibile operare la scelta di un unico ente di destinazione e che, oltre alla firma, il contribuente può indicare il codice fiscale del singolo soggetto cui intende destinare direttamente la quota del 5 per mille. I codici fiscali dei soggetti iscritti sono consultabili negli elenchi pubblicati; per destinare la quota del 5 per mille al comune di residenza è sufficiente apporre la firma nell'apposito riquadro. Per ciò che concerne il 2 per mille Il contribuente può destinare tale quota pari a favore di uno dei partiti politici iscritti nella seconda sezione del registro di cui all’articolo 4 del decreto legge 28 dicembre 2013, n. 149, e il cui elenco è trasmesso all’Agenzia delle Entrate dalla “Commissione di garanzia degli statuti e per la trasparenza e il controllo dei rendiconti dei partiti politici”: anche in questo caso, la scelta deve essere fatta esclusivamente per uno solo dei partiti politici beneficiari.

“Strumenti come l’8, il 5 e il 2 per mille rappresentano voci di una certa rilevanza –sostiene la Dott.ssa Sergio- non solo dal punto di vista prettamente economico, ma anche per la valenza sociale ad esse collegata. Per questo motivo invitiamo i contribuenti a informarsi sugli enti beneficiari nel compiere questa scelta e restiamo assolutamente a disposizione presso tutte le nostre sedi e mediante i nostri recapiti –conclude l’Amministratore Unico del Caf Italia- per fornire ogni chiarimento necessario in merito a questo e a tutti gli altri argomenti riconducibili al variegato universo fiscale”.