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14/09/2017 - ANCHE L’ITALIA NEL PROGETTO WEB TAX CONTRO I COLOSSI DI INTERNET

“Si sta molto discutendo, negli ultimi giorni, della possibilità di un Fisco più rigoroso nei confronti di alcuni colossi aziendali –dice la Dott.ssa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia- che agiscono prevalentemente in rete e che si rivolgono a una clientela eccezionalmente numerosa dislocata in tutto il mondo. Crediamo che regolamentare in maniera precisa e seria l’operato di qualsiasi azienda sia un atto dovuto, specialmente per quel che concerne società dai fatturati miliardari che poi, alla prova dei fatti, si trovano a fare i conti con versamenti fiscali irrisori se paragonati a quanto incassato. Le norme non dovrebbero consentire il verificarsi di zone grigie che permettono di rifugiarsi in escamotage e vie privilegiate, per cui –continua la Dott.ssa Sergio- occorre adeguare le leggi alla realtà sempre più globalizzata in cui operano gli attori economici”.

Il termine usato nelle ultime settimane per inquadrare in maniera efficace la questione che stiamo qui trattando è stato “battaglia”, per sottolineare proprio il concetto di lotta ad ogni costo per ottenere un risultato che avrebbe risvolti molto importanti per le casse degli Stati. Il piano per questa battaglia è in fase di realizzazione ed è stato caldeggiato in primis dalla Francia, per mezzo del proprio Ministro delle Finanze: l’iniziativa ha trovato il sostegno e l’appoggio di Spagna e Germania, fino a coinvolgere anche il nostro Paese. Il Ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan ha sottoscritto infatti una dichiarazione politica congiunta con gli omologhi colleghi di Germania, Francia e Spagna a sostegno di una iniziativa per la tassazione delle imprese dell'economia digitale: tale dichiarazione è stata inviata a Toomas Töniste, Ministro delle Finanze dell'Estonia, lo Stato che ricopre la presidenza di turno dell'Unione Europea, e per conoscenza al Commissario europeo Pierre Moscovici. Nella sostanza, si tratta di un’iniziativa che mira a sollecitare una imposizione delle imprese che svolgono attività economica in Europa senza corrispondere un livello di tassazione adeguata: continuando in questo modo, secondo i Paesi promotori dell’iniziativa, si rischia di mettere a repentaglio i principi di equità fiscale e la sostenibilità del modello economico e sociale del continente.

“Equità, certezza normativa, trasparenza e recupero di somme molto importanti sono ormai condizioni imprescindibili –afferma l’Amministratore Unico del Caf Italia- per tutta la zona UE, le basi fondamentali su cui ricostruire il futuro economico e sociale di ogni singolo Paese e della collaborazione fra questi all’interno del progetto europeo. Al di là della specifica vicenda che vede al centro della discussione aziende dal fatturato altissimo che si trovano a dover fare i conti con situazioni normative spesso al limite, che operano in settori come quello turistico o informatico e che hanno un seguito planetario su Internet, serve comunque una regolamentazione chiara a livello nazionale ed europeo, specialmente in un periodo come quello odierno. La sostenibilità economica e concetti guida come, appunto, equità, trasparenza e crescita economia, sono legati a filo doppio alle vicende fiscali –conclude la Dott.ssa Sergio- ed è giusto che tra le priorità dell’Agenda UE si trovi il giusto spazio per affrontare un argomento di così vasta portata e dagli effetti immediati e profondi sull’intera popolazione europea”.

Francia, Spagna, Germania e Italia, attraverso i loro Ministri delle Finanze, sono dunque orientati a proporre l’iniziativa inerente alla tassazione della web economy in occasione di un appuntamento specifico di grande importanze, ossia la prossima riunione informale del Consiglio dei Ministri delle Finanze UE. L’evento è programmato proprio in questi giorni, nelle date del 15 e 16 settembre, a Tallin, capitale dell’Estonia; in particolare, la presentazione dell’iniziativa avrà luogo nella Seconda sessione di lavoro, avente come focus proprio la sfida della tassazione d’impresa nell’epoca dell’economia digitale. C’è grande interesse sulla vicenda, per cui sicuramente verranno fuori delle novità di rilievo da questo importante meeting.