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15/09/2017 - RAPPORTO OCSE: TASSAZIONE SUL LAVORO ANCORA TROPPO ALTA

Come ribadito spesso dagli addetti ai lavori, e come sottolineato più volte in numerosi interventi su questo sito, se è vero che la ripresa economica inizia timidamente a profilarsi all’orizzonte dopo anni di grandissima difficoltà, persiste ancora lo spinoso problema della tassazione molto elevata che grava sul mondo del lavoro. Numerosi sono gli interventi in agenda, tanto in Italia quanto negli altri Paesi europei, al fine di rilanciare l’economia a partire dall’universo occupazionale: tuttavia permangono difficoltà importanti nel riuscire a mettere in piedi un sistema fiscale meno opprimente, nonché più snello e funzionale. Uno studio recente dell’Ocse, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, ha fornito dati interessanti sul tema delle riforme fiscali, annunciate o realizzate, in ben 35 Paesi nel corso del 2016: il report si chiama “Tax policy reforms” e i risultati sono stati diffusi due giorni fa. Dall’indagine condotta dall’Organizzazione con sede a Parigi, emerge come, in generale, nonostante le tasse sulle aziende siano lievemente in ribasso, rimanga una tassazione generica ancora troppo alta che grava sul lavoro. Dall’anno passato sono ben 12 i Paesi che hanno provveduto a ridurre l’aliquota sui redditi societari, e tra questi troviamo anche l’Italia; sono invece 15 i Paesi ad aver alleggerito il peso delle imposte sulle persone fisiche, soprattutto mediante interventi relativi agli scaglioni reddituali medi o bassi. Al di là dei dati nudi e crudi, provando a leggere il significato dei numeri trasmessi, sembra abbastanza diffusa la tendenza generale dei legislatori nazionali di servirsi proprio di uno strumento importante come quello delle riforme in ambito fiscale per favorire la ripresa economica; la riforma tributaria rappresenta una delle armi a disposizione in tal senso, all’interno di una strategia di più ampio respiro. La riforma fiscale in diversi Paesi, che sembra dover ancora entrare pienamente nel vivo, è riconducibile ad un periodo che promette di rappresentare la più grande rivoluzione fiscale di quest’epoca. E resta sempre attuale, però, la necessità di correggere le numerose iniquità legate alle persistenti ineguaglianze nella crescita, nei redditi e nella distribuzione della ricchezza, diffuse purtroppo in numerosi Paesi.